Pechino: l’avanzata militare
Ormai la Cina è la terza potenza bellica del pianeta. E ambisce a diventare la prima nel medio termine. Nel frattempo esporta armi in mezzo mondo.
La Cina ce l’ha fatta: in soli sette anni è riuscita a superare tutti i concorrenti europei, affermandosi come terza grande potenza militare del pianeta. Seconda solo a Stati Uniti e Russia, ma con l’ambizione, nel medio periodo, di superare entrambe. Solo dieci anni fa Pechino figurava tra i principali importatori di armi e materiale bellico. Oggi contribuisce al commercio internazionale di armi per oltre il 5 per cento. Ancora molto poco rispetto al 33 di Washington e al 23 di Mosca, ma comunque una quota che tra il 2012 e il 2016 è cresciuta del 74 per cento. Il rafforzamento della posizione militare cinese è riconducibile a due diversi fattori: le nuove ambizioni geopolitiche del presidente Xi Jinping, e la propensione a sostenere nazioni «difficili» che la co- munità internazionale cerca invece di mantenere isolate. Come Iran, Angola, Sudan, Myanmar, Bangladesh e Pakistan.
Per un Paese che negli anni della crisi finanziaria globale ha sofferto moltissimo per il crollo delle esportazioni, rilanciare il commercio di materiale bellico è stato utile per dare un po’ di respiro alle finanze nazionali. Dal 2000 al 2014 il valore totale dell’export di armi made in China è più che triplicato, passando da una media di circa 500 milioni di dollari americani dell’inizio degli anni 2000 al miliardo abbondante dal 2009 in poi, per salire a due nel 2013.
Infine, Pechino è oggi in grado di costruire armi molto più sofisticate, grazie alle quali sta pian piano strappando quote di mercato sempre più ampie a Russia ed Europa. (Claudia Astarita)