Sono viva ma senza il mio fegato e vi dico: non vale la pena
La notizia di un’altra ragazza morta per droga è un pugno nello stomaco, mi fa tornare indietro nel tempo e rivivere il dolore che ho vissuto e provocato. Nell’adolescenza ci sentiamo invincibili, pensiamo che le tragedie succedano solo agli altri. Anch’io a 16 anni ero convinta di avere il mondo in mano, di poter gestire la mia vita. Ma non è andata così. Ho rischiato di buttarla via, la mia vita. Tutto per qualche minuto di divertimento artificiale, di sballo condiviso con i «cosiddetti amici». Attimi di vita effimera destinati a lasciare spazio a dolore, sensi di colpa nei confronti della propria famiglia e di se stessi. Ma questi momenti li affronti da solo, non si possono condividere. Quante volte ho sperato di poter tornare indietro, ma purtroppo non è possibile. Ogni mese devo fare gli esami del sangue, ogni sei un check up completo. Andrà così per tutto il resto della mia vita. All’età di sedici anni non sei pronta a subire un trapianto di fegato perché il tuo è andato in necrosi. Né sei pronta a rimanere isolata in una sala di rianimazione per mesi, ad avere una grossa cicatrice sulla pancia, a non poter camminare perché i muscoli ormai si sono atrofizzati, ad assumere tantissimi medicinali, alcuni dei quali a lungo andare potrebbero provocarti un tumore. E non puoi essere pronta a perdere i capelli, ad arrivare a pesare 27 chili perché alimentata solo da un sondino, per poi gonfiarti come una palla. Tutto per colpa tua. Alla fine, mi sento fortunata rispetto ai tanti miei coetanei che hanno commesso il mio stesso errore ma hanno trovato la morte, mentre io a differenza loro sono qui, sono una sopravvissuta. E allora cerchiamo di avere il coraggio di scegliere il nostro bene, di uscire fuori dagli schem, se necessario. «Sfigato» è chi segue la massa, non chi ha il coraggio di dire: no! Cercate di trovare persone che possano essere dei punti di riferimento, apritevi, parlate delle vostre paure, mostrate le vostre fragilità, non tenete tutto dentro. Solo così vi renderete conto di non essere soli. Se ci spogliamo di quelle maschere che indossiamo per occultare limiti e difetti, o le cicatrici lasciate da esperienze negative, ci rendiamo conto che nessuno è perfetto, che siamo tutti più simili di quanto pensiamo. Smettiamola di inseguire lo stereotipo della perfezione, siamo esseri umani ed in quanto tali meravigliosamente imperfetti. Il nostro tempo è limitato, non sprechiamolo vivendo una vita che non ci appartiene. Durante l’adolescenza si è alla ricerca di libertà e indipendenza. Riflettete su queste due parole, perché la droga porta esattamente al contrario di esse. Continuate ad essere liberi di scegliere a mente lucida, restate indipendenti da chiunque e da qualsiasi cosa, vivete la vita, la vostra vita, non quella artefatta e alterata creata da una sostanza. Ci rendiamo conto di quanto sia importante e unica solo quando la stiamo perdendo. Sceglietevi ogni giorno, lo so, non è facile, ma imparare ad amarsi è fondamentale per vivere bene. Se ti ami non assumi droghe. Mettetevi sempre al primo posto. Alla fine del vostro percorso, quando vi guarderete indietro, dovrete rendere conto soltanto a voi stessi, apprezzando ciò che siete stati e ciò che siete diventati. #Abbiatecuradisplendere