Viaggiare è... una chitarra nel deserto
Le fughe nel Sahara e i viaggi in moto, la passione per i figli e le orecchiette alle cime di rapa. Il chitarrista e cantante Francesco Sarcina racconta passioni e segreti. La vita da solista e la reunion con la sua storica band: Le Vibrazioni.
Sfatiamo il mito che le rockstar sono creature della notte. Nonostante concerti, orari infernali e l’apertura di un nuovo locale (il Chupa Sangre sui Navigli a Milano), Francesco Sarcina è puntualissimo. Attualmente impegnato col Sarcina Tour, sù e giù per l’Italia tutto agosto, confessa che da papà la giornata con i bambini inizia presto. Quarant’anni, sposato dal 2015 con la showgirl e blogger siciliana Clizia Incorvaia, si definisce in tre parole: rock, papà e sognatore. Dopo l’esordio nel 2003 con Dedicato a te, singolo primo in classifica per quindici settimane contenuto nell’album Le Vibrazioni, disco di platino da 400 mila copie che ha ottenuto due Italian Music Award, Sarcina ha costruito una carriera costellata di premi e successi, approdando negli ultimi anni all’esperienza solista. L’ultimo disco del 2015 è Femmina. Reduce da esperienze televisive di successo come Amici di Maria De Filippi e l’adventure game Pechino Express oggi è tornato ad occuparsi a tempo pieno di musica. Ma non è tutto. Le Vibrazioni sono tornate insieme. Lo scorso 30 giugno sono salite sul palco di Radio Italia Live il concerto che si è tenuto al Foro Italico di Palermo. La band si è esibita riunita nella formazione originale anche per festeggiare i quindici anni dall’uscita del primo disco. Perché il titolo dell’album Femmina? Ho espresso tutta l’emozione che mi ha dato la
nascita di una bambina. Quando si diventa genitori la prima volta si viene presi alla sprovvista, la seconda volta credi di essere preparato e invece non è così. Sono perso e preso dalla mia femmina. La musica è un rifugio o un esperimento? Preferisco dire che è un viaggio e una cura. Cosa la emoziona nel rapporto con il pubblico? Leggere l’emozione negli occhi dei fan. Come diceva Alda Merini: «Ho scritto migliaia e migliaia di poesie. Ma non ne ho conservata nessuna. Le regalo via».
Un The albumSong Remainsche non the deve Same mancaredei Led in Zeppelinuna playlist?il loro primo album dal vivo, un vero capolavoro. Un negozio dove si possono comprare dischi in vinile introvabili? Il Discomane a Milano, un vero tempio della musica sul Naviglio Grande. Qui ci si può perdere per ore tra vinili in tutti i formati, cassette audio e video e libri musicali, tutto rigorosamente usato. La biografia di un musicista da leggere? Quella di Keith Richards, l’iconico chitarrista dei Rolling Stones che ha avuto una vita davvero avventurosa e selvaggia. Il pezzo che avrebbe voluto scrivere? Georgia on my mind di Ray Charles una canzone simbolo dopo i conflitti per i diritti civili. Due artisti con i quali vorrebbe collaborare? Ozzy Osbourne e Janis Joplin sarebbe il massimo. Un luogo da visitare nel mondo? Il deserto del Sahara. Una volta sono stato in un villaggio di beduini ed è stato magico, abbiamo suonato con strumenti improvvisati. Ricordo che il cielo stellato e quell’atmosfera unica mi hanno fatto sentire la presenza di Dio. Un posto dove si trasferirebbe con la sua famiglia? Non ho dubbi, in Sicilia. Una terra troppo spesso insultata, ma abitata da un popolo meraviglioso, un meltin pot di culture. In provincia di Agrigento, la riserva Torre Salsa è un luogo incredibile. La coccola che si concede? La solitudine in moto. Viaggiare senza itinerario per far vagare la mente. Una camera d’albergo dove ama tornare? Casa Sarah a Tulum, in Messico. Le piace cucinare? Molto. Credo che il mio forte siano i primi piatti come le orecchiette alle cime di rapa. Il vino preferito? Il Vintage Tunina Jermann. Uno stilista che ama? Tom Rebl per lo stile rock. Un ristorante milanese? L’Antica osteria del mare, un tuffo nei sapori della Sardegna a Milano. Se non avesse fatto il cantante? Avrei fatto l’artigiano. Mi piace costruire mobili con le mie mani. Ci provo e mi vengono anche bene. n © RIPRODUZIONE RISERVATA