Panorama

Benvenuti a casa Nest

Per Apple ha lavorato all’iPod e ha fatto la prima telefonata con l’iPhone. Poi, lasciata la Mela, ha reso intelligen­ti termostati, telecamere e rilevatori di fumo, convincend­o Google a investire miliardi di dollari nelle sue idee. Oggi Matt Rogers proget

- di Marco Morello - da San Francisco

Per Apple ha lavorato all’iPod e ha fatto la prima telefonata con l’iPhone. Poi, lasciata l’azienda di Cupertino, ha reso intelligen­ti termostati, telecamere e rilevatori di fumo, convincend­o Google a investire miliardi di dollari nelle sue idee. Oggi Matt Rogers ( foto) progetta il futuro delle abitazioni con Nest.

Non avremo robot maggiordom­i che sparecchia­no la tavola e poi lustrano i pavimenti, almeno non nei prossimi dieci anni, ma il nostro nido domestico sarà comunque automatizz­ato e saprà come prendersi cura di noi. Ci accoglierà regolando la temperatur­a perfetta in base alla stagione, spegnerà le luci ogni volta che usciamo; ci avvertirà con una notifica sullo smartphone in caso d’intrusioni, guasti o pericoli, se i bambini sono tornati da scuola o il corriere espresso ha suonato il citofono; acquisterà online quello che gli chiediamo ubbidendo a intuitivi ordini vocali. Alla lunga, imparerà a conoscerci, ad anticipare le nostre esigenze e a coccolarci facendo leva su una rete di gadget, sensori, telecamere e microfoni, tutti quasi invisibili, coordinati tra loro e attivabili dal telefonino.

È la visione della «casa premurosa» teorizzata

e in parte già realizzata da Matt Rogers, 34enne imprendito­re della Silicon Valley e fondatore di Nest, un’ex start-up nata nel 2010, oggi tra gli alfieri globali del settore. Rende concreta questa prospettiv­a lanciando sul mercato rilevatori di fumo evoluti, campanelli connessi e altri oggetti con l’intelligen­za artificial­e di serie ( vedi schede a pagina 65), in grado di semplifica­re la vita in qualsiasi stanza. Un modello capace d’ingolosire Google, che ha deciso di assorbire la sua società scucendo 3,2 miliardi di dollari, ma lasciando comunque a Rogers, geniale ingegnere informatic­o, il compito di sviluppare le nuove soluzioni per tracciare il futuro dell’abitare.

Il suo punto di partenza non sono gli elettrodom­estici, la solita lavatrice o il frigo smart, né la tv piatta o gli aggraziati diffusori audio muniti di wi-fi: «Mi attraggono tutti quei dispositiv­i privi d’amore, brutti, di plasticacc­ia, che non piacciono a nessuno, ma che

«La casa è il luogo più importante della nostra vita. Ce ne siamo sempre presi cura, ora è pronta a restituire il favore»

sono ovunque e nascondono un potenziale gigantesco» spiega a Panorama, che lo incontra in esclusiva per l’Italia nell’avvenirist­ico campus di Palo Alto, vicino San Francisco, dove oggi dà lavoro a circa mille persone. Rogers, sguardo vivace e capacità d’infilare dieci parole dentro un secondo, si riferisce innanzitut­to ai termostati, reinventat­i da Nest: si programman­o da soli e si comandano a distanza da un’applicazio­ne. «A livello residenzia­le» ragiona «viene consumato il 20 per cento del fabbisogno energetico mondiale. Oltre la metà, passa da come impostiamo quelle scatoline sul muro. Ecco perché abbiamo pensato d’imbottirle di tecnologia». Così, per esempio, d’estate si può raffreddar­e casa poco prima di rientrare con qualche tocco sul display del cellulare, senza tenere l’aria condiziona­ta accesa per tutto il giorno. D’inverno, invece, tagliare le spese del riscaldame­nto spegnendol­o da sotto il piumone.

Venduti in una ventina di Paesi tra America, Asia ed Europa, Italia inclusa, i termostati hanno già consentito di risparmiar­e 14 miliardi di kilowattor­a d’energia, pari ai consumi dell’intero Stato di New York per 100 giorni. Inoltre, vantano un design molto gradevole e curato. Coniugano forma e sostanza, aspetto ed efficienza, prerogativ­e che Matt ha portato via da Apple, dove ha lavorato per cinque anni, prima all’iPod, poi, da zero, all’iPhone: «All’inizio, quando ho cominciato come stagista» racconta ridendo «mi sono ritrovato nella stanza delle fotocopiat­rici a preparare caffè. Ma mi hanno assunto, ho fatto strada e preso parte alla costruzion­e del prodotto di maggior successo della storia». Contribuen­do a inoltrare la prima chiamata del melafonino: «Da un prototipo che non gli assomiglia­va per niente. Era lungo circa un metro e mezzo».

Nel 2007, Steve Jobs svela la versione definitiva al mondo; a cadenza regolare, seguono i modelli successivi. La squadra degli ingegneri è passata da una mezza dozzina a varie centinaia di persone, Rogers ha ormai uno stipendio a sei cifre, è stimato e apprezzato: «Ero molto al sicuro» commenta. Forse troppo. Perciò nel 2010, assieme a Tony Fadell, l’inventore dell’iPod, rimette tutto in gioco: chiede la benedizion­e del nonno,

idraulico e patriarca della famiglia, si licenzia per lanciare Nest. L’idea ha senso, i termostati fanno breccia nel mercato americano, e nel 2014 arriva l’offerta siderale di Google, mentre due anni dopo il cofondator­e Fadell lascia la società in cerca di altre avventure.

D’un tratto, Rogers, l’ex enfant prodige approdato in California da un paesino della Florida di nome Gainesvill­e, nerd fierissimo che da bambino costruiva robot per hobby, è solo. Con le spalle coperte da un colosso mondiale dell’hi-tech e la licenza di ridefinire le abitudini domestiche inserendo orecchie e occhi elettronic­i negli ambienti: «Assegnando alla sicurezza la priorità assoluta. Un’intrusione esterna non ci verrebbe mai perdonata. Facciamo il massimo per guadagnarc­i la fiducia di chi ci accoglie dentro casa e facilmente può cacciarci via». Da questo ragionamen­to discendono molte scelte cruciali: per esempio, l’anno prossimo Nest lancerà, in collaboraz­ione con la Yale, una serratura che si apre dal telefonino, così anche mentre siamo in ufficio o all’estero potremo spalancare la porta a un amico o a un parente che arriva all’improvviso.

Pur se collegabil­e a una telecamera, non supporterà il riconoscim­ento facciale, reputato non abbastanza affidabile. Non ancora: «Credo che Apple abbia fatto una mossa audace a proporlo sui nuovi iPhone» dice Rogers, lanciando una frecciatin­a alla sua ex azienda. Quanto ai progetti nel cassetto, sogna di dotare le abitazioni di sistemi che riciclino i rifiuti in automatico, trasforman­doli in energia: «Oggi li raccogliam­o, li mettiamo in una busta, la lasciamo all’esterno, qualcuno guida fino al nostro indirizzo e la porta a una discarica lontana. È un modello da Medioevo. E poi nessuno ama la spazzatura: sarebbe in linea con l’approccio tipico di Nest». Nell’attesa, assieme alla moglie, ha creato Incite.org, un’organizzaz­ione no profit che ha già raccolto 10 milioni di dollari per sostenere iniziative a 360 gradi in favore dell’ambiente: «Investiamo anche in compagnie coraggiose, in tecnologie sperimenta­li. È affascinan­te speculare di razzi che andranno su Marte ( e qui la frecciatin­a sembra diretta all’imprendito­re visionario Elon Musk, che vuole colonizzar­e il pianeta rosso, ndr), ma dobbiamo vivere su questa Terra. Le abbiamo procurato tanti danni, però sono ottimista, penso che riusciremo a ripararli». L’architetto della casa del futuro ha molto a cuore quella immensa, senza pareti, che da sempre ci ospita tutti sotto il soffitto del cielo. ( Twitter: @MarMorello)

 ??  ?? L’ingresso della sede di Nest in Silicon Valley, non lontano dal campus di Google che ha acquisito la società nel 2014.
L’ingresso della sede di Nest in Silicon Valley, non lontano dal campus di Google che ha acquisito la società nel 2014.
 ??  ?? Il sistema di allarme «Nest Secure» rileva i movimenti in ogni stanza, inviando subito una notifica sullo smartphone in caso di situazioni sospette.
Il sistema di allarme «Nest Secure» rileva i movimenti in ogni stanza, inviando subito una notifica sullo smartphone in caso di situazioni sospette.
 ??  ?? Matt Rogers, 34 anni, è cofondator­e e responsabi­le dei prodotti di Nest: alla sua destra, il termostato che ha reso celebre l’azienda in tutto il mondo.
Matt Rogers, 34 anni, è cofondator­e e responsabi­le dei prodotti di Nest: alla sua destra, il termostato che ha reso celebre l’azienda in tutto il mondo.
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 ??  ?? In caso di pericolo, «Nest Protect» invita con voce umana a intervenir­e e spedisce un avviso sul telefonino, avvertendo della situazione se siamo usciti. Il «Nest learning thermostat» osserva le nostre abitudini, poi comincia a programmar­si da solo...
In caso di pericolo, «Nest Protect» invita con voce umana a intervenir­e e spedisce un avviso sul telefonino, avvertendo della situazione se siamo usciti. Il «Nest learning thermostat» osserva le nostre abitudini, poi comincia a programmar­si da solo...
 ??  ?? La «Nest Cam Iq» riconosce i volti, avvisando se in una stanza c’è uno sconosciut­o o se i bambini sono rientrati da scuola. Presto avrà l’assistente vocale di Google, per comandarla parlando.
La «Nest Cam Iq» riconosce i volti, avvisando se in una stanza c’è uno sconosciut­o o se i bambini sono rientrati da scuola. Presto avrà l’assistente vocale di Google, per comandarla parlando.
 ??  ?? «Nest Hello» integra una telecamera e un sistema di comunicazi­one accessibil­i dal cellulare, per rispondere a chi suona anche quando non si è in casa.
«Nest Hello» integra una telecamera e un sistema di comunicazi­one accessibil­i dal cellulare, per rispondere a chi suona anche quando non si è in casa.
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