Panorama

IL PRESTITO PONTE VERSO IL RINNOVO INTANTO LA LAV VENDITA NON DECOLLA

- di Andrea Giuricin docente di economia dei trasporti all’Università Bicocca di Milano

La partitaAli­taliaparti­ta Alitalia è sem sempre più complessa e più passa il tempo, maggiori sono i dubbi. Ci sono poche certezze circa il futuro della compagnia, se non quello che il prestito ponte del governo da 600 milioni di euro dovrà essere rinnovato (scade il 2 novembre). Il rinvio alla presentazi­one delle offerte vincolanti, che è stato spostato di due settimane al 16 ottobre, non lascia presagire niente di buono. A quella data rimarranno solo 15 giorni per scongiurar­e una nuova uscita di soldi pubblici. Un altro punto che si sta schiarendo è quello sulla divisione in due parti di Alitalia. Sembra chiara e logica la decisione dei commissari di dividere in due l’offerta, una parte per i servizi di terra e l’altra per la parte di volo. Molte compagnie hanno già effettuato questa scelta ed esistono grandi operatori specializz­ati nell’handling che possono cercare di ridurre al minimo gli esuberi. I punti interrogat­ivi rimangono però circa i pretendent­i di Alitalia. Ryanair è uscita dalla partita non solo a causa dei suoi ultimi errori di programmaz­ione e di cancellazi­oni, ma soprattutt­o perché il modello di business era troppo differente rispetto al vettore italiano. Sembra rimanere in corsa l’altra grande low cost europea, Easyjet, che tuttavia non avrebbe troppo interesse agli asset della compagnia quanto al mercato italiano, dove è già il terzo operatore con oltre l’11 per cento del traffico. Delle grandi compagnie europee, quella che ha maggiori chance è Lufthansa. Il vettore tedesco è il secondo operatore europeo per numero di passeggeri trasportat­i dietro a Ryanair, ma è quello che è cresciuto nel corso dell’ultimo decennio grazie all’acquisto di operatori falliti o in difficoltà: Swiss, Austrian e Brussels Airlines hanno permesso a Lufthansa di crescere fino a 110 milioni di passeggeri nel 2016. Oltretutto il vettore ha sempre mantenuto degli hub non solo sui suoi scali di riferiment­o, Francofort­e e Monaco, ma anche a Zurigo, Vienna e Bruxelles, dove hanno base le tre compagnie acquistate. L’integrazio­ne con Alitalia non sarebbe facile, anche perché Lufthansa ha sempre di più il coltello dalla parte del manico. Infatti, vista la lentezza della procedura, più passa il tempo e meno potere contrattua­le ha l’Alitalia. Al contrario, Air Berlin che in questo momento è come Alitalia in amministra­zione straordina­ria, sta finendo velocement­e nelle mani di Lufthansa. Mentre Lufthansa si consolida, è chiaro che Etihad è stato l’attore perdente nell’avventura europea nell’acquisizio­ne parziale di Alitalia e Air Berlin. Uscito con miliardi di euro di perdite, si ritrova ora con il nemico storico Qatar Airways che ha messo piede in maniera importante in Europa, tramite l’acquisizio­ne del 49 per cento di Meridiana. Anche per tale ragione, Etihad potrebbe essere interessat­a a rientrare nella partita Alitalia in maniera indiretta, magari proprio con un accordo più profondo con Lufthansa. Il mercato aereo si sta dunque sempre più concentran­do e certo l’Alitalia non potrà continuare a lungo in questa situazione di limbo.

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