CHE COSA HANNO SCRITTO
Per il quotidiano Estado de São Paulo, la sua difesa chiederà «la nullità del processo perché l’accusa di riciclaggio “è ridicola”, mentre quella di evasione monetaria è “un reato amministrativo”». Alla tv Tribuna, Battisti ha detto: «Posso uscire quando e come voglio dal Brasile. Sono un immigrato con visto permanente, non un rifugiato. Fuggire dal Paese che mi sta proteggendo? Non sono matto, volevo solo andare in Bolivia a pescare». Secondo la Folha de São Paulo, «Temer è in attesa di un fantomatico parere giuridico per decidere se estradarlo o no. Scadenze? Nessuna».
Il New York Times commenta l’intenzione del Presidente Trump di «decertificare» l’accordo «come parte di una strategia Usa più ampia per contrastare l’Iran per il suo programma di missili balistici e le sue azioni destabilizzanti in tutto il Medio Oriente». Al Jazeera, tv qatarina, riporta l’opinione di Trump sull’accordo, negoziato dall’amministrazione Obama e sancito in base alla risoluzione 2231 del Consiglio di sicurezza Onu. In campagna elettorale Trump l’ha definito come «il peggiore mai realizzato» e alle Nazioni Unite il 19 settembre come «imbarazzante».
«Museveni, re d’Uganda» titola il francese Le Monde, descrivendolo come «condannato» a restare al potere. «Anche se volesse, non potrebbe lasciare. Sua moglie è ministro. Suo fratello è un potente capo dell’ esercito. Suo figlio comanda le forze speciali. È un attore che morirà sul palcoscenico». Più fiducioso The Observer, uno dei rari media ugandesi d’opposizione, che definisce «fraudolento» il regime di Museveni e «nefando il complotto per stravolgere la Costituzione. Uno Stato di polizia, con un’economia in grave difficoltà e diffuse ingiustizie sociali, non può durare».