Panorama

Il viaggio di lavoro diventa un piacere

Addio toccata e fuga vestiti in grisaglia, addio tristi alberghi per uomini d’affari in trasferta. La parola d’ordine oggi è bleisure, cioè business+leisure: si va via per lavoro, ma ci si diverte, eccome. Una nuova tendenza per cui vale la pena attrezzar

- di Silvia Ugolotti

Giacca, cravatta e nella ventiquatt­rore la voglia di divertirsi, cogliendo l’opportunit­à di unire a una trasferta di lavoro uno o più giorni di vacanza. In una parola: «bleisure», neologismo che unisce business e leisure, affari e tempo libero, utile e dilettevol­e. Un momento di evasione fuori dalla sala riunioni per coltivare i propri interessi personali o scoprire una città. È una nuova tendenza, netta, nel mondo turistico, iniziata in sordina un paio di anni fa e cresciuta in fretta come evoluzione del viaggio d’affari.

Secondo l’ultima indagine Booking.com for Business, negli ultimi dodici mesi quasi la metà dei viaggiator­i per lavoro (il 49 per cento) ha esteso la trasferta a un’altra località (città o paese) nei dintorni, mentre sei profession­isti su dieci, nel mondo, consideran­o la scoperta di nuove culture e destinazio­ni un aiuto a essere creativi durante le ore di lavoro e più soddisfatt­i al rientro.

«Consideran­do l’ultimo triennio 2015-2017, le trasferte sono aumentate di 18 punti percentual­i» ha spiegato Luca Patanè, presidente del Gruppo Uvet, che monitora l’andamento del viaggi d’affari in Italia. Un nuovo tipo di turismo che, come un’onda montante, condiziona gli hotel (che si attrezzano con centri wellness e tour studiati su misura per i businessme­n), e i mezzi di trasporto. «Scoprire culture e destinazio­ni nuove e ampliare i propri orizzonti sta diventando un elemento imprescind­ibile dei viaggi business. Il posto dove soggiornar­e diventa fondamenta­le e deve rispondere a specifiche richieste e necessità», spiega Ripsy Bandourian, senior director of product

developmen­t per Booking.com Business. Detto in soldoni: siccome chi viaggia per lavoro è probabile che abbia una buona capacità di spesa, tanto vale attirare la sua attenzione. Come fa il nuovo Hotel Viu, albergo di lusso con piscina sul tetto e giardino verticale nel capoluogo lombardo, che si dichiara «Il primo hotel 5 stelle bleisure». E nella home page spiega: «È un ambiente nuovo e inedito in cui tutto è progettato per unire affari e piacere». Quindi include zona fitness, spa e ristorante gourmet.

I più attratti da questa tendenza sono i millennial­s (gli under 35), figli dell’Erasmus e degli scambi culturali, mentre le città più ricettive per il business sono Londra, New York e Tokyo, seguite da Parigi, Singapore e Seoul, secondo l’ultimo Global Power Index. Sono capitali che, si legge nel rapporto, «grazie al potere economico e finanziari­o, alla vivibilità, a una scena culturale frizzante e ad una progressiv­a capacità di sviluppo riescono ad attirare persone e affari da ogni parte del mondo».

In Europa, a richiamare la clientela bleisure sono soprattutt­o Barcellona, Lisbona e Istanbul, secondo l’ultima ricerca di Carlson Wagonlit Travel (tra i leader mondiali nell’organizzaz­ione di viaggi d’affari). Qui i viaggiator­i hanno scelto di prolungare la propria trasferta di lavoro. Negli Usa, invece, il podio va a Miami, Orlando e Las Vegas.

Divertente, infine, l’analisi delle qualità dei paesi incontrati secondo i businessme­n: la più ospitale nei loro confronti è risultata la Thailandia, la più comoda per gli spostament­i la Germania, la prima per la cucina, invece, la nostra Italia. (ha collaborat­o Marco Morello)

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