Il viaggio di lavoro diventa un piacere
Addio toccata e fuga vestiti in grisaglia, addio tristi alberghi per uomini d’affari in trasferta. La parola d’ordine oggi è bleisure, cioè business+leisure: si va via per lavoro, ma ci si diverte, eccome. Una nuova tendenza per cui vale la pena attrezzar
Giacca, cravatta e nella ventiquattrore la voglia di divertirsi, cogliendo l’opportunità di unire a una trasferta di lavoro uno o più giorni di vacanza. In una parola: «bleisure», neologismo che unisce business e leisure, affari e tempo libero, utile e dilettevole. Un momento di evasione fuori dalla sala riunioni per coltivare i propri interessi personali o scoprire una città. È una nuova tendenza, netta, nel mondo turistico, iniziata in sordina un paio di anni fa e cresciuta in fretta come evoluzione del viaggio d’affari.
Secondo l’ultima indagine Booking.com for Business, negli ultimi dodici mesi quasi la metà dei viaggiatori per lavoro (il 49 per cento) ha esteso la trasferta a un’altra località (città o paese) nei dintorni, mentre sei professionisti su dieci, nel mondo, considerano la scoperta di nuove culture e destinazioni un aiuto a essere creativi durante le ore di lavoro e più soddisfatti al rientro.
«Considerando l’ultimo triennio 2015-2017, le trasferte sono aumentate di 18 punti percentuali» ha spiegato Luca Patanè, presidente del Gruppo Uvet, che monitora l’andamento del viaggi d’affari in Italia. Un nuovo tipo di turismo che, come un’onda montante, condiziona gli hotel (che si attrezzano con centri wellness e tour studiati su misura per i businessmen), e i mezzi di trasporto. «Scoprire culture e destinazioni nuove e ampliare i propri orizzonti sta diventando un elemento imprescindibile dei viaggi business. Il posto dove soggiornare diventa fondamentale e deve rispondere a specifiche richieste e necessità», spiega Ripsy Bandourian, senior director of product
development per Booking.com Business. Detto in soldoni: siccome chi viaggia per lavoro è probabile che abbia una buona capacità di spesa, tanto vale attirare la sua attenzione. Come fa il nuovo Hotel Viu, albergo di lusso con piscina sul tetto e giardino verticale nel capoluogo lombardo, che si dichiara «Il primo hotel 5 stelle bleisure». E nella home page spiega: «È un ambiente nuovo e inedito in cui tutto è progettato per unire affari e piacere». Quindi include zona fitness, spa e ristorante gourmet.
I più attratti da questa tendenza sono i millennials (gli under 35), figli dell’Erasmus e degli scambi culturali, mentre le città più ricettive per il business sono Londra, New York e Tokyo, seguite da Parigi, Singapore e Seoul, secondo l’ultimo Global Power Index. Sono capitali che, si legge nel rapporto, «grazie al potere economico e finanziario, alla vivibilità, a una scena culturale frizzante e ad una progressiva capacità di sviluppo riescono ad attirare persone e affari da ogni parte del mondo».
In Europa, a richiamare la clientela bleisure sono soprattutto Barcellona, Lisbona e Istanbul, secondo l’ultima ricerca di Carlson Wagonlit Travel (tra i leader mondiali nell’organizzazione di viaggi d’affari). Qui i viaggiatori hanno scelto di prolungare la propria trasferta di lavoro. Negli Usa, invece, il podio va a Miami, Orlando e Las Vegas.
Divertente, infine, l’analisi delle qualità dei paesi incontrati secondo i businessmen: la più ospitale nei loro confronti è risultata la Thailandia, la più comoda per gli spostamenti la Germania, la prima per la cucina, invece, la nostra Italia. (ha collaborato Marco Morello)