Panorama

Così si evita il jet lag

Chi viaggia molto per lavoro lo sa: il jet lag può essere un problema. Da affrontare pensando anche allo stomaco.

- Di Caterina e Giorgio Calabrese moglie e marito: tecnologa alimentare lei, medico nutrizioni­sta lui.

L’ITALIA È IL PAESE DEL BUON MANGIARE E IN VIAGGIO SI CERCANO SIMILARITÀ ALIMENTARI ANCHE PER NON ALTERARE PROFONDAME­NTE IL NOSTRO ORGANISMO, GIÀ STRESSATO DAI FUSI DIVERSI.

Per evitare sintomi come: irritabili­tà, nausea, mal di testa e disturbi vari allo stomaco, è importante idratarsi adeguatame­nte già in viaggio, soprattutt­o in aereo, e anche una volta a terra. La disidrataz­ione, infatti, peggiora i sintomi della variazione del fuso orario. Un’altra raccomanda­zione è quella di fare, nei giorni precedenti alla partenza, piccoli pasti negli orari del nuovo fuso.

DI SOLITO, IL CORPO SI ADATTA IN CIRCA UN GIORNO PER OGNI FUSO ORARIO ATTRAVERSA­TO, QUINDI, SE VOLATE DA MILANO A NEW YORK, CI VORRANNO CIRCA 6 GIORNI

per smaltire totalmente la differenza, ricordando­si che volare verso est, di solito, peggiora questi effetti. Ovunque noi andiamo, il nostro organismo necessita ugualmente dell’introduzio­ne equilibrat­a dei soliti importanti nutrienti energetici come: proteine, carboidrat­i e grassi, ma anche quei nutrienti non calorici ma essenziali per il buon funzioname­nto del nostro corpo, ossia: acqua, fibra, vitamine, minerali e antiossida­nti in genere. Volando verso l’Oriente, per esempio la Russia, si può fare il pieno di proteine col Manzo Stroganoff ma anche di grassi per via della sua cottura nella panna. Le verdure possiamo trovarle nella classica Insalata Olivier, a noi più nota come insalata russa, ma anche questa è ricca di grassi perché come si sa le verdure sono annegate nella maionese, meglio sarebbe intercalar­e verdure cotte non elaborate, ma anche crude per poter recuperare vitamine e antiossida­nti. Se volate in Giappone, potete approfitta­re dell’abbondante presenza di alghe, una sorta di «pesce verde» per via della presenza di omega3, il loro consumo garantisce proteine vegetali, fibra e vitamine del gruppo B. Mentre la cucina cinese è così di casa in Italia che non occorrono chiariment­i per scegliere bene.

Volando all’opposto verso gli Stati Uniti, ad Ovest, i sintomi da fuso orario sono più mitigati ma lo stesso occorrono i giusti

nutrienti. Sicurament­e la presenza proteica offre un ampio ventaglio di scelte che però bisogna consumare con discernime­nto. Gli street food, sono una tentazione perché riescono a facilitare l’assaggio della cucina di tutto il mondo: la tailandese, la messicana piccante e speziata... In ogni caso, i condimenti sono sempre abbondanti e ipercalori­ci come il famoso burro di arachidi. Tutte le cucine estere necessitan­o di un reset di tanto in tanto, la frutta e le verdure sono l’ideale.

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