Panorama

CAPITANI CORAGGIOSI

«La mia vita è un’avventura»: Aldo Vitali, direttore di Tv Sorrisi e Canzoni intervista Gerry Scotti che ripercorre­rà i momenti salienti della sua carriera e della sua vita privata.

- S. B.)

Hanno dato l’esempio. Hanno dimostrato che, a parità di contesto, è la persona che fa la differenza. E per questo hanno giustament­e diritto al titolo di «capitani coraggiosi». Franco Baresi: capitano lo è stato e per molti anni del Milan. Altra maglia, quella dell’Inter, ma lo stesso cognome: Giuseppe Baresi, anche lui si è guadagnato il titolo di capitano. Due fuoriclass­e del pallone, volti delle squadre che da sempre spaccano Milano in due. Più coraggiosi di Oney Tapia ce ne sono pochi: cubano, atleta del getto del peso e del lancio del disco arriva in Italia nel 2002. Per arrotondar­e i compensi da giocatore di baseball e di rugby fa il giardinier­e, ma nel 2011 la caduta di un grosso ramo gli cambia la vita rendendolo un non vedente. Tapia non si arrende, diventa un campione delle paraolimpi­adi. Non solo: si mette in gioco fino in fondo partecipan­do a Ballando con le stelle e lui che non vede, si muove in pista come un ballerino profession­ista. Vince l’edizione 2017. Un capitano coraggioso lo è stato e lo è anche Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice. Amato dai suoi compaesani, battezzato «Sergio il sanguigno» è riuscito a non far dimenticar­e mai il terremoto a politici e italiani. Ha polemizzat­o sull’uso dei 33 milioni di euro raccolti con il numero solidale 45500, ha tenuto alta la tensione sul paese colpito dal sisma. E si batte per la rinascita del borgo reatino. (

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Da sinistra, Franco e Giuseppe Baresi.

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