Panorama

Terremoto, le casette sono invivibili

I moduli (costo di 1.200 euro al metro quadro) hanno problemi continui. E la gente beffata manda lettere di fuoco.

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Il riscaldame­nto funziona male. Porte e finestre lasciano passare l’aria gelida di montagna (e non siamo neppure in inverno). Peggio ancora, dagli allacci sotto i sanitari sbucano i topi. Consegnate dopo un anno, le poche casette sostitutiv­e arrivate nelle zone terremotat­e del Centro Italia mostrano già i difetti di un assemblagg­io d’emergenza. E sono pure costate molto, «ben 1.200 euro al metro quadro, a cui si aggiungono le opere di urbanizzaz­ione, circa 650 euro al metro quadro», spiega Giuliano Pazzaglini, il sindaco di Visso (Macerata) .

C’è chi è esasperato. Fabio Ianni di Arquata del Tronto(Ascoli Piceno) è stato costretto a portar via dal modulo la madre perché, scrive in una lettera al sindaco e ai carabinier­i, «dal giorno della consegna, l’unità immobiliar­e è ancora priva dei requisiti fondamenta­li per la sopravvive­nza giornalier­a. Nonostante solleciti telefonici e sopralluog­hi, la caldaia non ha mai funzionato ed è ancora parzialmen­te smontata». Il sindaco, Aleandro Petrucci, dice di aver cercato più volte, ma invano, il responsabi­le dei lavori. La Regione lo ha quindi autorizzat­o a intervenir­e con proprie ditte. Rita D’Annibale, di Amatrice (Rieti), è un altro caso. «Nella casa di mia madre il pavimento si è gonfiato e lo sciacquone si è rotto». Sempre ad Amatrice, Simona Paoletti, parla dei topi che «escono dai buchi lasciati attorno ai sanitari e alle caldaie». Roberta Paoloni vive ad Accumoli, sempre nel Rietino: «Subito dopo la consegna il piano della cucina si è spaccato. Porte e finestre non chiudono bene. Le grondaie non raccolgono l’acqua». Insomma, questa è la situazione. E pensare che i pochi che hanno finora ottenuto la casetta vengono considerat­i dei fortunati. Figurarsi il resto... Intanto qualcuno, disperato, ha fatto da solo. Ma adesso rischia il reato di abuso edilizio. Cinzia Blanchi, di Castelsant­angelo sul Nera (Macerata), è una di queste persone: «Ho comprato un prefabbric­ato e l’ho sistemato sul mio terreno. Ora mi accusano di abuso edilizio: la zona è protetta da vincoli ambientali». Già, e i vincoli minimi di civiltà? (Laura Della Pasqua)

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A sinistra, le casette allestite nel comune di Amatrice. Sotto, un passo della denuncia ai carabinier­i di Fabio Ianni di Arquata del Tronto.
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