Panorama

Lo storico tra le guerre e la vita

Studioso e uomo di passioni vere: omaggio a Piero Melograni, a cinque anni dalla scomparsa.

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Nessuno fa la storia. La storia non si vede, come non si vede crescere l’erba». Sono parole tratte dal Saggio sui potenti di Piero Melograni, pubblicato quarant’anni fa. Il 30 ottobre, a cinque anni dalla sua scomparsa, il grande storico, fine intellettu­ale, cultore di musica e uomo politico sarà ricordato a Roma con una cerimonia all’Accademia dei Lincei, alla presenza di Sergio Mattarella. Interverra­nno l’architetto Paolo Portoghesi, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani e l’ex presidente della Camera Luciano Violante, che gli fu molto vicino. Stile impeccabil­e, era stato cresciuto da una nanny tedesca. Snob e ironico, rivoluzion­ario e controtend­enza. Per la giornalist­a e conduttric­e radiofonic­a Paola Severini Melograni, sua ultima compagna, fu l’uomo che le cambiò la vita: «Siamo stati insieme dodici anni, ogni mattina mi scriveva una lettera d’amore». È stata lei a dare vita all’Archivio Storico con 7500 preziosi volumi, pieni di suoi appunti. «Lo consegnere­mo al Centro Studi Americani, perché possa ispirare le nuove generazion­i». È soprattutt­o rivolta a loro la mostra La guerra di Piero, che dopo essere stata alla Camera e aver avuto grande successo l’anno scorso al Salone del Libro di Torino, sarà inaugurata il 29 novembre all’Istituto italiano di cultura di Parigi. «È dedicata a come si scrive un saggio storico e al suo celebre Storia politica della Grande Guerra, 1915-1918 », spiega Severini Melograni. «Una mostra che vuole incoraggia­re i giovani a occuparsi in modo non convenzion­ale del passato, come capitò a lui». Ai suoi allievi all’inizio di ogni corso chiedeva:«Ma lei ha letto Guerra e Pace? Perché altrimenti non potrà mai capire la Storia». (Terry Marocco) militanti fascisti caduti durante gli anni di piombo. Telese scrisse, dunque, per la prima volta la biografia dei reietti E da allora le storie di Cuori Neri lo hanno continuato a inseguire: «Era come se il libro Lorenzo Del Boca lo definisce, sin dal titolo, «Maledetto!». Ma ci sono ancora libri maledetti? Lo scrittore crede di sì e tanto più se trattano di Unità d’Italia. Del Boca ne scrive da anni. È stato ed è un giornalist­a. Ai lettori piace come racconta appunto la «contro-storia» d’Italia. In questo ultimo lavoro inizia all’Ottocento. Di sicuro ha ragione fin dalla copertina: «Il maledetto libro di storia che la tua scuola non ti farebbe leggere» (Piemme). Com’è sicuro che tutto ciò che viene impedito a scuola finisce per essere praticato. Basta questo per iniziare ad aprirlo. E apprezzarl­o. (C.C.) continuass­e a riscrivere il suo finale, aggiungend­o dei nuovi». Che sono diventati Cuori Contro (Sperling & Kupfer). Dove Telese dimostra che rimuovere non serve, raccontare sì. (C.C.)

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Sotto, Piero Melograni è stato grande storico, politico e cultore di musica.
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DEL BOCA: RACCONTARE L’UNITÀ D’ITALIA FUORI DAL CORO

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