Da giovedì 2 novembre il dvd con Panorama e in streaming su Panorama.it
La splendida (e premiata) Jasmine Trinca interpreta un’eroina contemporanea. Tra degrado e voglia di farcela.
Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini, marito e moglie, rinnovano la felice collaborazione professionale che vede lui trasformare in cinema i romanzi di lei, che cura anche la sceneggiatura. Ecco il dramma di borgata, colorato e vivace, Fortunata, prossima anteprima in dvd in uscita con Panorama.
Film che guarda a Mamma Roma di Pasolini e reinterpreta in chiave contemporanea l’Antigone di Sofocle, ha per protagonista un’eroina della precarietà, sfavillante e decadente, incarnata da Jasmine Trinca. Per lei premio come migliore attrice al Festival di Cannes, nella sezione Un Certain Regard. Attorno al suo cosmo di speranze e insuccessi ruotano tre uomini, interpretati da Stefano Accorsi, l’astro in ascesa Alessandro Borghi, Edoardo Pesce.
Fortunata (Trinca) è tale di nome ma non di fatto. È una giovane sulla trentina, con una vita affannata, una bambina di otto anni (Nicole Centanni) e un matrimonio fallito alle spalle. Fa la parrucchiera a domicilio: parte dalla periferia romana degradata, dove abita, attraversa la città, entra nelle case benestanti e colora i capelli delle signore. Fortunata combatte quotidianamente con determinazione per conquistare il proprio sogno: aprire un negozio di parrucchiera sfidando il suo destino, nel tentativo di emanciparsi e conquistare la sua indipendenza e il diritto alla felicità. Franco (Pesce), il marito da cui è separata, la tormenta con visite inattese e aggressioni. Il suo migliore amico Chicano (Borghi) è un tossico con una madre instabile (Hanna Schygulla), consumata dall’Alzheimer. L’incontro con Patrizio (Accorsi), psicoterapeuta dei servizi sociali che deve valutare le condizioni di sua figlia, fa credere a Fortunata che forse per lei è possibile un futuro diverso. Che forse, per la prima volta, qualcuno la guarda per quella che è e la ama veramente.
Fortunata, donna imperfetta, impulsiva, affamata, bisognosa, con la sua natura primordiale e sconnessa indica il sentiero di ognuno non senza colpi di scena. È il faro ostinato e misterioso di una favola di periferia dalla vitalità disperata.