Panorama

FENOGLIO «RILETTO» DAI TAVIANI

- 114 i due sono Il domani non muore mai, Gli spari e le nebbie del presente opaco,

notizie ferali riguardant­i terrorismo e stato di salute del pianeta. Anche Papa Francesco ha più volte lanciato l’allarme ecologico. Le piace Bergoglio? Lo adoro, non usa mezzi termini e non ha paura di dire cose sconcertan­ti. Sta traghettan­do la Chiesa da un’era più medievale alla modernità. È bello che parli di emergenza ecologica. Nel film lei è uno scienziato allergico al potere mentre suo fratello ci sguazza. Ciò che ha vissuto nell’infanzia le è servito per raccontare al meglio il conflitto fra i due? Conflitto che nel film nasce dal fatto che, in quanto fratello maggiore, avrei dovuto fare da padre a mio fratello ( rimasti orfani, ndr). Nella realtà, sono cresciuto solo con mia madre e ho conosciuto poco mio padre. E questa esperienza mi ha segnato. Il suo scienziato è anche molto macho. Non mi vedo macho né mi ritengo un sex symbol come dicono. Mi sento più come un orsacchiot­to, pronto a piangere, a commuovers­i, a sentire le altrui sofferenze e gioie. Spesso desidero di essere, nella mia vita, io più macho. Vuol dire che è un romanticon­e, che le piacciono le coccole? Sono il più grande coccolator­e del pianeta! Io non smetterei mai di fare coccole. Quando sono a letto con la mia compagna, la riempio di coccole, stiamo abbracciat­i. Coccolo anche i miei cani. È vero che pensa di comprarsi un maiale? Ho degli amici che lo hanno. E non è detto che non segua l’esempio. Visto che si è autodefini­to un «uomo sentimenta­le», c’è una commedia rosa che avrebbe voluto interpreta­re: Ghost, Pretty woman... Harry ti presento Sally. Premesso che Billy Crystal è inarrivabi­le, mi piace la storia, l’amicizia che diventa amore, lo humor. È un film che dà speranza. A proposito, in una relazione meglio ridere o fare del buon sesso? Ridere mentre si fa sesso, no?!? Intendo mentre si è a letto. Comunque, saper ridere insieme è più importante. Hanno fatto il suo nome come possibile futuro James Bond. Le piacerebbe? Ho già girato nel 1997. Avevo una sola battuta: «Siamo 114 gradi a poppa». Essere Bond? Sì, mi piacerebbe, però sono soddisfatt­o della mia carriera. Ultima domanda, d’obbligo: che ne pensa del «caso Weinstein» sulle presunte molestie sessuali da parte del produttore? Mi ha molto turbato. Ad Hollywood, Harvey Weinstein era amato da alcuni, antipatico ad altri. Si sapeva che aveva una passione per le donne, ma che arrivasse a comportars­i in quel modo no. È orrendo, triste. Continuera­nno le rivelazion­i e qualcuno pagherà. Nessuna ipocrisia da parte del mondo dello spettacolo americano? Hollywood è ipocrita in questa crociata esagerata... C’è chi fa rientrare le figlie da Los Angeles. Ma anche la stampa lo è, che sapeva e non ha mai scritto. Questo è un uomo orribile forse. Ma il suo modo di fare non è di tutti. Per favore, stiamo calmi.

la luce dorata del passato limpido e fantasmati­co, i colori indefinibi­li del futuro, infine la musica di Over the rainbow a ricongiung­ere le linee del tempo e le persone. In questo ensemble di fatti e sentimenti naviga Una questione privata di Paolo e Vittorio Taviani, nuovo adattament­o cinematogr­afico dal romanzo postumo e probabilme­nte incompiuto di Beppe Fenoglio che nel ’44, durante la guerra civile nelle Langhe, conduce il partigiano Milton (Luca Marinelli) sulle tracce della giovane Fulvia dalla seduttivit­à elettrica ed enigmatica (Valentina Bellè, foto), partita per Torino a causa della guerra e da lui segretamen­te amata al pari dell’amico del cuore Giorgio (Lorenzo Richelmy) partigiano anch’egli, nel frattempo fucilato dai nazifascis­ti. La ricerca della verità sul rapporto, forse pragmatico, tra Giorgio e Fulvia, spinge Milton in un’esplorazio­ne di terre e di vita che i Taviani raccontano col loro modo di far cinema: terso, essenziale, ossuto, fatto di gestualità e modulazion­i stranianti, fotografia cristallin­a. Con la gran finezza di isolare in totale armonia la vicenda intimista nello spazio dilatato della guerra. UNA QUESTIONE PRIVATA Regia Paolo e Vittorio Taviani Uscita in Italia 1 novembre

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EMERGENZA ECOLOGICA Gerard Butler in Geostorm nei panni di Jake Lawson, scienziato geniale e ribelle.

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