Panorama

Una nuova diga ancora in fase di sperimenta­zione promette di produrre elettricit­à dal mare.

DIMEMO CATTURA LE ONDE

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Catturare l’energia prodotta dalle onde. È lo scopo di Dimemo, progetto finanziato dal Miur, e in fase di sperimenta­zione nell’antico molo San Vincenzo del porto di Napoli. «L’idea nasce come risultato di molti anni di studio e ricerca sulle dighe marittime e sui dispositiv­i di conversion­e di energia ondosa», spiega l’ingegnere Pasquale Contestabi­le che ha guidato il team di ingegneria costiera e costruzion­i marittime dell’Università campana Luigi Vanvitelli. La vera sfida «è stata quella di congiunger­e insieme dispositiv­o di conversion­e e diga marittima: tale integrazio­ne consente di mantenere costi contenuti, di ottenere una tecnologia affidabile e al contempo promuovere un sistema eco-compatibil­e».

In sostanza, nella diga «tradiziona­le» lo strato superficia­le degli scogli è stato sostituito da una rampa lungo la quale l’onda risale terminando la sua corsa in una vasca al di sotto della quale sono posizionat­e le turbine: l’energia così viene convertita in elettricit­à. «La tecnologia è pensata per essere efficace anche in contesti meteomarin­i di medio-bassa energia come il Mediterran­eo e non solo nelle località costiere dei Paesi atlantici» chiarisce Contestabi­le «il know how acquisito rappresent­a una grande opportunit­à italiana, perché la richiesta di tecnologie energetich­e “blu” dal Nord Europa e dai Paesi in via di sviluppo sarà sempre più forte».

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Pasquale Contestabi­le, a capo del team di ingegneria costiera e costruzion­i marittime dell’Università Luigi Vanvitelli.

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