Panorama

Il prodotto d’eccellenza è pronto per essere esportato già congelato grazie a nuova tecnologia.

LA MOZZARELLA È «FROZEN»

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La Reggia di Caserta è diventata la sede del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala, prodotto d’eccellenza che immediatam­ente s’identifica con la storia del territorio. Nelle Regie cavalleriz­ze, tra legni e laboratori, ha aperto anche la prima scuola di formazione lattiero-casearia nel Centro-sud Italia, già sold out.

Così il turismo culturale si fonde all’enogastron­omico in un percorso unico, tra passato e futuro. Non lontano, a Carditello, i Borbone crearono, infatti, un caseificio sperimenta­le e un allevament­o di bufale con registro di stalla, dove a ogni animale veniva dato il nome dei personaggi di corte. Secoli dopo, il marchio dop contraddis­tingue oltre 44 milioni di chili di mozzarella venduti all’anno, il 32 per cento all’estero, dalla Germania agli Stati Uniti. E, a fine 2017, si annuncia un altro record: produzione in aumento del 8,8 per cento. Per l’esportazio­ne, una novità proposta dal Consorzio è il «frozen», cioè il prodotto finito congelato, reso possibile grazie a macchinari hi-tech. «La nostra filiera conta su imprese all’avanguardi­a», dice soddisfatt­o Domenico Raimondo, presidente del Consorzio costituito nel 1981, che raggruppa 104 caseifici e circa 300 allevament­i ed è il solo organismo riconosciu­to dal dicastero delle Politiche agricole alimentari per promuovere e tutelare sapori di qualità.

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Sotto, da sinistra, Nino e Massimilia­no Pepe.

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