Panorama

Con le loro specialità sbarcano in Franciacor­ta. Ma il sogno nel cassetto è puntare all’estero.

LA PIZZA DEI PEPE DA EXPORT

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Profumo, sapore, leggerezza. I segreti dell’impasto perfetto di una pizza indimentic­abile sono custoditi dalla famiglia Pepe, panificato­ri dal 1931. «Fu mio nonno qui a Caiazzo ad aprire il primo forno, poi mio padre Stefano negli anni Sessanta avviò l’attività di ristorazio­ne». Nino Pepe è il primogenit­o e insieme a Massimilia­no sono rimasti fedeli alla tradizione: «Il locale è lo stesso da più di 50 anni, abbiamo clienti affezionat­i che vengono per mangiare, ma anche per ritrovarsi e sentirsi a casa», gustando il baccalà fritto, il soffritto infuocato, la zuppa di fagioli, il pane cotto.

E naturalmen­te la pizza condita con le olive di Caiazzo, l’olio del Matese e la mozzarella di bufala casertana. Tutti prodotti a chilometro zero. Ma la famiglia Pepe non si è fermata qui. Franco, il terzo fratello, è andato oltre. Nel 2012 ha aperto il suo locale, Pepe In Grani, puntando sull’innovazion­e e sulla sperimenta­zione.

Accostando ingredient­i insoliti e usando miscele di farine sempre diverse ha trasformat­o il modo di mangiare la pizza abbinandol­a anche agli champagne. L’ultima scommessa è all’Albereta, nel cuore della Franciacor­ta, tempio della gastronomi­a italiana: «Abbiamo aperto “La Filiale” in un luogo simbolo dove ha lavorato Gualtiero Marchesi». E in futuro il grande sogno: «Portare la mia pizza fuori dall’Italia e affidarla a mio figlio, Stefano », la quarta generazion­e. Domenico Raimondo, presidente del Corsorzio di tutela della mozzarella di bufala.

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