L’utensile, che ricorda la «caccavella» napoletana dove viene cucinata la salsa di pomodoro, sfrutta le potenzialità dello smartphone.
METTO IL ROBOT IN UNA PENTOLA E NASCE POOMMAROBOT
Una mansarda-laboratorio, ordinata sì, ma piena zeppa di computer e «diavolerie« informatiche. Benvenuti a Mondragone, a due passi dal mare domiziano, dove l’innovazione tecnologica ha trovato casa. Qui è nato Poommarobot, una pentola intelligente su ruote che però pentola non è: «è un robot a tutti gli effetti» precisa Nino Gaetano Saurio, il suo inventore, «sfrutta le potenzialità dello smartphone posizionato sul coperchio ed è gestibile in remoto con un semplice tablet».
L’estetica ricorda la «caccavella» napoletana dove viene cucinata la salsa di pomodoro come vuole la tradizione campana: «La sua forma è rappresentativa della mia terra». La pentola «fa parte dell’ambiente domestico, nei prossimi anni saremo invasi da robot e la familiarità dell’oggetto ne faciliterà l’accettazione».
Poommarobot per ora è un prototipo educativo. «Io, che insegno informatica a scuola, mi rendo conto ogni giorno di quanto sia importante l’educazione all’innovazione tecnologica. E Poommarobot fa parte di un programma mirato a divulgare la cultura robotica tra i giovani». In futuro, invece, c’è l’industrializzazione del prodotto dalle mille potenzialità: dal monitoraggio ambientale alla sorveglianza perché «la tecnologia deve migliorare la vita delle persone non stravolgerla».