CHE COSA HANNO SCRITTO
Su Al Jazeera, Zeina Khodr ritiene che l’obiettivo di Hariri nell’intervista a Future Tv è «cercare di convincere la maggioranza dei libanesi che non è in ostaggio, che ha la libertà di movimento e che i sauditi non gli stanno dettando cosa dire o cosa fare». L’Orient Le Jour, quotidiano francofono libanese, sottolinea che Hariri ha optato «per un tono più conciliante, una discrepanza significativa con la virulenza del suo discorso di dimissioni». Quindi il premier, sottolinea L’Orient, chiede di neutralizzare «il conflitto iraniano-saudita in Libano, forse per evitare sviluppi più gravi».
Il quotidiano conservatore parigino Le Figaro, che sostenne il presidente Emmanuel Macron nel duro scontro con Varsavia sul no polacco alla direttiva europea sui rifugiati, accusa: «Proprio la Polonia, che tanto beneficia dei fondi strutturali di Bruxelles, alimenta l’anti-storica esaltazione della sovranità nazionale e disdegna il moderno modello europeo». Il New York Times nota con disappunto che «l’annuale marcia per l’indipendenza a Varsavia è ormai una calamita per l’ultradestra continentale. In due anni questo governo ha rinnegato l’europeismo liberale».
Il quotidiano The Washington Post puntualizza che «la Nigeria ha arrestato migliaia di persone sospettate» di far parte di Boko Haram e che «le strutture di detenzione militari sono sovraffollate». I gruppi per i diritti umani dicono che «la maggior parte dei detenuti, tra cui donne e bambini, sono stati raccolti a caso e senza un ragionevole sospetto». Gli ex detenuti hanno denunciato casi di «malnutrizione, maltrattamento e morte». Per Naij, portale di news nigeriano, le famiglie di circa 1.600 sospettati hanno lanciato una raccolta fondi «per ottenere giustizia per gli accusati». IL PARERE DI FEDERICO NIGLIA docente di Storia Internazionale presso la Luiss di Roma. IL PARERE DI BRUNA SORAVIA Studiosa di Storia islamica, ha pubblicato con Rubettino Il percorso politico dell’Islam.