Panorama

Con 100 ettari coltivati, l’azienda vuole arrivare a 500 mila bottiglie bio all’anno.

I VINI GULFI PUNTANO AL RADDOPPIO

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Un vino che sa emozionare per la sua semplicità e genuinità. Nella Sicilia sud orientale ha un nome: Gulfi, azienda vitivinico­la che ha fatto della produzione biologica una bandiera, certificat­a. «Mio nonno produceva vino, ma con una sola vigna» racconta Matteo Catania. «Nel ‘95 mio padre Vito si trovò a un bivio e, grazie all’incontro con l’enologo Salvo Foti, decise di intraprend­ere la strada della viticoltur­a e adesso abbiamo 9 mila piante ogni ettaro». Oggi Matteo Catania guida l’azienda, ma è Salvo Foti a imprimere ritmi, tempi e qualità al vino che viene prodotto: 300 mila bottiglie che in un futuro molto vicino diventeran­no 500 mila.

«È nato come un progetto controcorr­ente» racconta Foti. «Abbiamo puntato sul fattore tempo, senza forzare la produzione evitando di irrigare le vigne, e sul fattore umano utilizzand­o solo risorse del territorio, maestranze locali». È una grande famiglia, quella di Gulfi. «Facciamo molta formazione perchè non è difficile coltivare le vigne, ma le persone». L’azienda si sviluppa su 100 ettari e le piante, rigorosame­nte ad alberello come vuole la tradizione siciliana, sono coltivate a Pachino, in val di Noto, ma anche sull’Etna. Una viticoltur­a rispettosa dell’ambiente e in equilibrio con l’ecosistema che la circonda. «Non c’è dubbio che con la cultura e la conoscenza» conclude Catania «si fa del bene al territorio».

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