CHE COSA SUCCEDERÀ
IL PARERE DI NED RYUN Ex consigliere del presidente George W. Bush e fondatore di American Majority. Il testo approvato dal Senato piacerà molto ai ricchi globalisti negli hedge fund e nei grandi cartelli immobiliari. Da questa riforma ricaveranno vantaggi che valgono centinaia di miliardi di dollari, mentre invece il ceto medio dovrà accontentarsi delle briciole. Si tratta di un baco fatto apposta per la classe privilegiata con amici ben connessi nei piani alti della finanza. Le piccole imprese beneficeranno pochissimo di questa nuova legge: per loro gli sgravi fiscali sono stati appena aumentati, anche se le aziende piccole e medie forniscono quasi il 50 per cento dei posti di lavoro totali nel settore privato. Quando gli americani se ne renderanno conto, non finirà bene né per il presidente Donald Trump né per i repubblicani. Fondamentale nella vittoria dei nazionalisti è stata la figura di Gilles Simeoni, il leader degli autonomisti, amato e rassicurante. Simeoni è riuscito a mettere insieme sensibilità diverse: oltre ai due filoni dell’autonomia e dell’indipendenza, anche elettori nuovi rispetto a quel mondo. Pè a Corsica è stata favorita pure dalla crisi delle strutture politiche tradizionali dell’isola. Adesso Emmanuel Macron (che con En Marche! non ha sfondato) deve ascoltare i nazionalisti. Se non lo farà, potrebbe scatenare nuovi fenomeni di radicalizzazione. Ma per concedere alla Corsica una vera autonomia, dovrà modificare la Costituzione. E non è detto che il presidente riesca a ottenere la maggioranza necessaria in Parlamento. Negli ultimi mesi, gli equilibri di potere tra Saleh e gli houthi si erano spostati decisamente a favore degli houthi. Ora è possibile che alcuni lealisti di Saleh si uniscano alle forze anti-houthi, ma probabilmente ciò avrà un impatto marginale sul conflitto. Più significativa è, per gli houthi, la perdita della presenza di Saleh nella coalizione, che le conferiva una certa legittimità. Senza di lui, saranno visti più chiaramente come un movimento sciita filo-iraniano, che vuole ristabilire l’imamato abolito nel 1962. Il sostegno popolare per gli houthi stava già calando per il conflitto, l’aumento della corruzione e il loro crescente ricorso alla violenza. Ora la morte di Saleh accelererà il loro calo di popolarità. E, forse, li spingerà al tavolo delle trattative.