Caso Boschi: le amnesie di Roberto Rossi
Renzi aveva esultato per la sua audizione in Commissione banche. Ma c’era un’omissione. Come quella del 2015 sul papà della Boschi.
Roberto Rossi, procuratore di Arezzo, ha riguadagnato le prime pagine. E anche stavolta è tacciato di imperdonabili amnesie. L’ultima supposta dimenticanza gli è occorsa il 30 ottobre 2017, di fronte alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario. Il pm, tra una carezza all’allora governo Renzi e l’affondo su Bankitalia, ha parlato delle inchieste sul crac di banca Etruria che coordina. Alcuni commissari lo accusano però di aver omesso di riferire l’iscrizione nel registro degli indagati per falso in prospetto di Pier Luigi Boschi, ex vice presidente dell’istituto aretino e padre di Maria Elena, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. In una missiva inviata al presidente della commissione, Pier Ferdinando Casini, il magistrato spiega però di «aver annuito quando mi è stato chiesto se i membri del cda potessero essere indagati».
Rossi però, quando si parla di Boschi senior, ha sempre sfoggiato memoria selettiva. Il caso più clamoroso viene scoperto da Panorama due anni fa. Dicembre 2015: emerge che il pm, già titolare delle inchieste su Banca Etruria, è consulente della presidenza del Consiglio. Governo di cui fa parte anche l’allora ministro delle Riforme Boschi. S’allunga l’ombra del conflitto d’interesse. Il Csm, su richiesta del consigliere Pierantonio Zanettin, apre un fascicolo per valutare il trasferimento di Rossi. Il magistrato, ascoltato a Palazzo dei Marescialli il 28 dicembre 2015, dichiara però di non aver mai conosciuto nessuno della famiglia Boschi.
Il procedimento s’avvia così placidamente verso l’archiviazione. Ma il 20 gennaio 2016 viene diffusa l’anticipazione di un’inchiesta di Panorama in cui si racconta che Rossi è stato colto da amnesia. Il pm in passato ha indagato e archiviato il padre del ministro per turbativa d’asta, estorsione e dichiarazione infedele riguardo l’acquisto della Fattoria di Dorna. Un’indagine per cui il procuratore ordina persino una perquisizione nella casa del banchiere, a Laterina. E i finanzieri, durante l’operazione, identificano pure la moglie e i figli di Boschi. Peccato che Rossi al Csm avesse assicurato: «Dei Boschi non conosco neanche la composizione del nucleo familiare».
Panorama rivela anche due occasioni pubbliche in cui il pm ha visto l’ex ministro Boschi. Un incontro, il 31 ottobre 2015, organizzato dalla prefettura di Arezzo, «in stretta sinergia» con la stessa procura guidata da Rossi. E un convegno, il 24 ottobre 2013, all’Auditorium di Arezzo. A cui assiste perfino babbo Boschi, allora indagato da Rossi per estorsione.
Dopo le anticipazioni di Panorama, il magistrato scrive al Csm. E ammette di essersi occupato in passato di procedimenti riguardanti Boschi. L’istruttoria sul procuratore è riaperta. Il procuratore, sentito nuovamente il 21 aprile 2016, specifica che il rapporto con papà Boschi non è mai stata una conoscenza personale. Il 21 luglio 2016 viene archiviato tutto. Rossi è salvo. Ma adesso lo smemorato di Arezzo è di nuovo nei guai.
(Antonio Rossitto)