CHE COSA HANNO SCRITTO
Il Financial Times apre il fuoco di fila: «Il Regno Unito si inchina alle richieste della Ue. Una sconfitta della Gran Bretagna e del governo di Theresa May». Avverte il The Guardian: «È soltanto il “day one” della Brexit e le società della City hanno già previsto di tagliare 10.500 posti di lavoro. A beneficiarne saranno soprattutto i centri finanziari di Dublino e Francoforte». Mentre l’Indipendent rivela che: «Il sindaco di Londra, preoccupato, ha incaricato un pool di esperti di valutare l’impatto della Brexit su nove settori-chiave dell’economia».
«È incredibile che nella black-list dell’Unione europea non ci siano le Cayman, l’Isola di Man, Bermuda e ci sia invece Panama, che per fare riforme trasparenti ha perso oltre due miliardi di euro in depositi bancari, pari al 10 per cento, negli ultimi 12 mesi» scrive il quotidiano La Estrella de Panamá. «Molti investitori se ne andranno dopo questa beffa. Anziché premiare i nostri sforzi, Bruxelles sembra volere colpire il nostro sistema bancario, all’avanguardia nel mondo, per far trasferire su altre piazze finanziarie i nostri investimenti esteri» accusa il giornale Panamá América.
«L’ infinita campagna elettorale e le sue tensioni hanno colpito i giovani: disillusi e apatici, infuriati per la sensazione di essere stati lasciati soli a sbarcare il lunario» scrive il Daily Nation di Nairobi, riportando un sondaggio tra i millennials. Il New York Times allarga lo sguardo alle ripercussioni sull’economia e sul potere d’acquisto delle famiglie: «Un anno perso per il caos politico, molto di più che per l’aumento del prezzo del petrolio e la siccità. Nei settori chiave, la produzione è calata del 20 per cento. E le stime di crescita per il 2018 sono scese di un punto, al 5 per cento». IL PARERE DI MARIBEL GORDÓN economista, professoressa universitaria, ex candidata alla vicepresidenza della Repubblica. IL PARERE DI RAFFAELE MARCHETTI docente di Relazioni Internazionali dip. Scienze politiche e School of Government, Luiss.