Kronos, un talk show meno di parte
La coppia Bruchi-Loquenzi riporta (e rinnova) la «prima serata» politica di Raidue: «Proporremo un pensiero laterale».
Le interviste saranno «lettermaniane». E saranno accompagnate da inchieste «immersive» sui temi caldi della campagna elettorale, duelli politici, e, soprattutto, da un punto di vista «laterale», non di sinistra. Orfani di
Virus, il talk show di Nicola Porro clamorosamente cancellato dall’ex dg Antonio Campo Dall’Orto, da un anno e mezzo i consiglieri Rai di centrodestra, in nome del pluralismo, invocavano un’alternativa ai programmi più orientati a sinistra. In piena campagna elettorale lo fornirà, dal 12 gennaio in prima serata su Raidue
Kronos - Il tempo della scelta, condotto da Giancarlo Loquenzi e Annalisa Bruchi. «Sarà un programma dichiaratamente politico, che non fingerà di non esserlo troppo annacquando il menu con attori, cantanti e trovate pop» anticipano a Panorama. «Ci rivolgeremo a chi ama la politica ma non ne può più degli accapigliamenti da talk e dei politici messi alla gogna. Lo faremo innovando, con il format e con il linguaggio». La coppia che traghetterà i telespetta
tori fino alle elezioni è inedita. Neanche si conoscevano prima: lui, alla sua prima esperienza da conduttore tv è la voce di Zapping (Radiorai, che in un inedito mix radiotelevisivo durante la settimana parlerà dei temi di Kronos) ed è stato tra i fondatori del Foglio e direttore di Radio Radicale. Lei,
da 20 anni in Rai, è la conduttrice di Night
Tabloid (Raidue), qui al suo esordio in prime time. Di venerdì, giornata coraggiosa (di solito è dedicata all’intrattenimento) ma non a caso quella della prima edizione di Virus.
Come ci si sente a riportare in Rai un programma di centrodestra dopo più di un anno? «Ormai neanche la politica sa più cosa è la destra e cosa la sinistra. Noi puntiamo a proporre un pensiero laterale, alternativo a quello dominante», chiarisce Loquenzi. Non sarà un talk tradizionale. «Semmai il talk lo faremo tra noi» spiega Bruchi «quando ci confronteremo nei punti di raccordo del programma. Sarà una sorta di gioco delle parti, lui convinto delle sue interpretazioni politiche, io più incline alle sfumature». Apertura delle puntate e punti di snodo a parte, i loro ruoli saranno distinti: dopo il punto (di coppia) sui temi caldi della politica, Loquenzi darà vita a un editoriale illustrato da dati e filmati, con una «curva interpretativa», spiega. «Racconterò i fatti, ma darò anche la mia lettura politica». Bruchi condurrà quindi lo spazio dedicato a due ospiti.
Televisivamente innovativo: «Niente politichese, noi vogliamo sapere come gli ospiti la pensano sui temi della campagna elettorale» chiarisce, «Per convincere i telespettatori i due politici verranno coinvolti nella fattura del programma: indicheranno alla redazione filmati e storie da mostrare, personaggi da intervistare». Senza sfuggire al fact checking di Loquenzi, protagonista di irruzioni in studio. Seguiranno inchieste «immersive» con filmati che punteranno ad andare ad esempio, alla radice dell’esasperazione di chi prende una pistola per sparare a un ladro. Si chiude con l’intervista alla Letterman. Intimamente politica.