Mara Sartore. Io so cosa è in voga
La prima passione è portare la gondola nella sua Venezia. Ma Mara Sartore è un’esperta di arte e viaggi, di cui parla nelle sue guide. E qui.
Anima instancabile di guide sofisticate, Mara Sartore trova nuove idee viaggiando, ma quando torna nella sua Venezia, tra mostre ed eventi, ama dedicarsi alla voga e arriva in gondola al mercato di Rialto. La passione per l’arte e per i viaggi ha forgiato tutte le sue scelte. Dall’esperienza di Circuito off, legata al mondo del cinema, alla creazione della casa editrice Lightbox e di My art guides, guide che esplorano gli eventi più significativi dell’arte contemporanea e i luoghi dove va in scena: per ora, sono una quindicina le destinazioni tra Europa, Asia e Americhe. Un «radar» che si avvale di app, sito web, edizioni cartacee e un blog. Come è cominciata la sua avventura? Nel 2006, quando insieme al mio socio e marito Matteo Bartoli abbiamo varato My local guides, con i consigli degli abitanti del luogo. Nel 2009 abbiamo lanciato la prima Art guide con la Biennale di Venezia. Le 5 mila copie acquistate da François Pinault, come dono per suoi ospiti, sono state di grande incoraggiamento. Qual è il punto di forza delle sue guide? Qualità, selezione accurata degli eventi grazie a comitati scientifici di rango e distribuzione capillare. Dopo il festival di cortometraggi Circuito off, ha altri progetti cinematografici? Abbiamo lanciato con la Siae il concorso I love GAI. Giovani autori italiani, ancora cortometraggi. I film che non si stanca di guardare? La grande bellezza di Paolo Sorrentino. In quali città ha vissuto? Parigi, Los Angeles, Miami e Barcellona, che per me è una seconda casa. Va anche spesso a Hong Kong... È una città dove il teatro dell’arte è effervescente. Negli ultimi anni hanno aperto importanti gallerie occidentali, tra cui Perrotin e Gagosian. Il prossimo anno arriveranno David Zwirner e Hauser & Wirth. Ristorante preferito della metropoli cinese? Duddell’s, mix di arredi sofisticati, cucina cantonese e opere d’arte. Il proprietario, Alan Lo, è un importante collezionista e organizzatore di mostre. Invece cosa apprezza della sua città, Venezia. L’assenza di auto.
Il sestiere preferito? Cannaregio, il mio. Ci sono ancora realtà autentiche come la pasticceria Dal Mas o il ristorante L’antica Adelaide. Lei stessa ci ha aperto un’enoteca, come mai? Per aiutare alcuni amici produttori toscani. A Vino vero, in Fondamenta Misericordia, proponiamo vini naturali di piccoli vignaioli, autentici artisti. Preferenze enologiche? I vini naturali e biodinamici, come quelli di Aleks Klinec o di Arianna Occhipinti. La sua valigia ideale? Quella di Mary Poppins, piccola, con l’essenziale. Un rifugio segreto? Il Mugello, la Toscana più defilata e meno decantata. Un hotel speciale? Mama Ruisa, una casa coloniale trasformata in boutique hotel, a Rio de Janeiro. Un bookshop dove trascorrere un pomeriggio? La libreria delle sorelle Manfrotto all’interno del settecentesco Palazzo Roberti, a Bassano del Grappa, provincia di Vicenza. Il libro che le è stato di maggiore ispirazione? Kafka sulla spiaggia di Haruki Murakami. Il museo dove tornare? La Galleria nazionale di arte moderna di Roma. Il suo hobby preferito? Cucinare. Sono specializzata in risotti. Adoro fare la spesa al mercato di Rialto il sabato mattina. E per tonificarsi? Yoga e soprattutto voga, in grande rilancio a Venezia. La mia società remiera è quella di Cannaregio. Il viaggio che vorrebbe fare? In Giappone. Amo sia la sua cucina sia la letteratura. Il posto più sorprendente che ha mai visitato? Il lago salato Magadi nel sud del Kenya. Un paesaggio quasi siberiano, per il bianco del sale. Gli artisti che l’hanno più colpita? Tra quelli conosciuti personalmente: Marina Abramovic, che fa della sua stessa vita un’opera d’arte, e il brasiliano Vik Muniz, che con ragazzi di strada ha realizzato, e poi fotografato, figure giganti fatte d’immondizia. Un progetto per il futuro? Da un paio d’anni abbiamo messo a punto una collana parallela di guide dedicate a zone geografiche con artisti che viaggiano per isole e mari, tra arte, biologia, antropologia. Su questo filone mi piacerebbe creare una guida al Mediterraneo.