Panorama

Passare alla storia per non passare alla cassa

- di Andrea Marcenaro

Quanto è stronzo!

Ammazza!

Ma si può?

Scoppia di soldi e se ne fotte.

Non tiene vergogna!

S’è sempre capito.

Me lo facevo diverso.

Ancora ci campa, sul «triplete».

Capo della Procura, presidenza del Senato e segretario di Liberi e Uguali. Mai visto un miracolato così.

Che dici? Scudetto, Coppa Italia e Champion’s.

Quello è Mourinho.

E certo che è Mourinho.

Tu devi essere un po’ scemo.

Quello del «triplete» è lui.

Quello che il «triplete» l’ha vinto è lui, ok, e si chiama Mourinho. Poi c’è quell’altro, al quale il «triplete» l’hanno regalato.

Ah, la ributti in politica? Ti saluto.

Pietro Grasso. Ti da fastidio che lo nomini? Pietro Grasso, Pietro Grasso, Pietro Grasso…

Ce ne fossero come Pietro Grasso.

Che fanno rispettare le regole.

ome

Che non pagano i debiti?

oi

Precisiamo. Le fanno rispettare gli altri, quando butta bene.

Guarda che ti denuncia.

Scusa eh? Grasso non è stato eletto col Pd?

Mi pare.

No, niente mi pare, cosa vuol dire: mi pare? È stato eletto col Pd, sì.

Vabbé. E allora?

S’era impegnato come tutti gli altri deputati e senatori a versare al partito una quota del suo stipendio, solo che non l’ha mai fatto.

Ha spiegato che non doveva farlo e che nessuno lo aveva mai sollecitat­o a versare quegli 80 mila euro nelle casse del partito.

Balle. Ha fatto il sepolcro imbiancato.

Ma che dici?

L’ha buttata sull’alta morale in un modo che non sta in piedi. E ha rinfacciat­o al tesoriere « 250 mila euro che il gruppo del Pd in Senato ha percepito in ragione della mia iscrizione».

Appunto, li ha percepiti, no?

Non mi fare il furbetto anche tu. Quelli erano soldi pubblici, mentre quegli altri 80 mila che deve al Pd erano suoi, privati. E i miei non ve li do, ha detto finora il furbissimo. Facciamola corta: ha sottoscrit­to un patto e non l’ha mantenuto, sostenendo a posteriori che il Presidente del Senato non può finanziare un partito politico, guai, ne andrebbe della sua indipenden­za. Ma lo dice solo ora che deve pagare.

Dirlo prima o dirlo dopo non conta. Se è giusto è giusto.

Sì, mi spieghi dov’è l’indipenden­za di un presidente che fa campagna elettorale per Liberi e Uguali?

Ha il diritto di farla.

E chi glielo nega? Ma non ha il diritto di rimangiars­i la parola data accampando scuse ridicole.

Saranno ridicole per te.

Grasso ha in effetti una visione istituzion­ale disinteres­sata e alta.

E sarebbe?

Il presidente del Senato è imparziale soltanto se si tengono le mani ben lontane dal suo personalis­simo portafogli­o. Che fior di statista, vero?

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