CHE COSA HANNO SCRITTO
La Presse de Tunisie riporta l’opinione del segretario generale della Unione generale tunisina del lavoro, Noureddine Taboubi, che ha tratteggiato così il quadro: «La transizione democratica rimane precaria e le ambizioni personali e gli stretti interessi partigiani sono attualmente i padroni della situazione». The Guardian afferma invece che l’economia tunisina «è poco brillante e il turismo martoriato dagli attacchi terroristici». Il governo è stato così costretto a imporre «aumenti impopolari dei prezzi e tagli alla spesa per ottenere in prestito 2,9 miliardi di dollari dal Fmi».
Il New York Times ricorda che «le proteste si sono infiammate sullo sfondo di un profondo malessere economico e dell’elevata disoccupazione, soprattutto tra i giovani». Ma le restrizioni economiche Usa al Paese, limitano gli sforzi dell’Iran «per diventare economicamente meno isolato». Al Jazeera sottolinea che «i problemi dell’Iran sono anche causati dalla sua politica estera, essendo coinvolto in vari conflitti regionali». Secondo la tv molti manifestanti hanno scandito slogan antigovernativi contro la politica estera come: «Dimenticate la Palestina».
Il chirurgico rimpasto di governo messo in scena a Varsavia in coincidenza con il via al negoziato scrive il londinese The Guardian «non è solo un segnale distensivo inviato in extremis a Bruxelles: è anche la prova che, con le elezioni locali alle porte e le politiche nel 2019, il “duro” Kaczynski si veste da moderato (quanto sinceramente, però?)». Gli fa eco il tedesco Die Welt «È la vicina Germania a manifestare l’inquietudine più forte per la sfida Europa-Polonia. A Varsavia si è imposta una spregiudicata autocrazia, pronta a brandire la minaccia di un’uscita dall’Ue».