MATTEO GIUGNO
28 anni, Arcore Ingegneria dell’automazione
Voto 102/110 Politecnico di Milano
Tre anni fa. Sperava di avere un lavoro che lo appassionasse e con un buon contratto. Due anni fa.
Lavorava alla Mitsubishi Electric. Aveva un ottimo stipendio, macchina e cellulare aziendale, non chiedeva più soldi ai genitori. L’anno scorso.
Contratto a tempo indeterminato, viaggi di lavoro all’estero, stipendio di circa 1.600 euro netti al mese, auto e telefono aziendale. Oggi. Ha chiesto e ottenuto il trasferimento nella casa madre della Mitsubishi Electric ed è andato a vivere in Giappone. Stabile nel suo lavoro alla Mitsubishi Electric, lo scorso anno manifestava il desiderio di una grande sfida: un’esperienza nella casa madre, in Giappone. È stato accontentato. Da
aprile 2017 si è trasferito a Nagoya. I primi tempi sono stati molto difficili, dormiva per terra su un futon noleggiato nel dormitorio aziendale dentro una camera vuota in attesa delle sue cose provenienti dall’Italia. Ha imparato che le esperienze, le persone, le emozioni contano più degli oggetti. Ora vive in 27 metri quadrati e si ritiene soddisfatto. Nel frattempo ha scoperto di avere un sacco di amici in Italia che gli vogliono bene. Spesso dai tutto per scontato, poi fai scelte drastiche e ti rendi conto di quanto davi e di quanto ricevevi». In Giappone gli sembra di vivere sulla luna, i giapponesi sono gentili, rispettosi e dotati di un senso civico superlativo. Ma il primo giorno di lavoro con Windows in giapponese è stato un incubo, per non parlare del fatto che era il primo straniero nella sua business unit. Adesso va meglio. Ha scoperto che i giapponesi stravedono per l’Italia e li ha conquistati con qualche cena a base di carbonara.