COME LA VEDONO I GIOVANI IN UNA RICERCA INTERNAZIONALE
Uno studio di Accenture svela che i laureati italiani sono soddisfatti della loro formazione.
I neolaureati italiani sono soddisfatti del livello di preparazione ottenuto all’università, vedono nelle aziende un partner per la loro crescita ma l’occupazione trovata è spesso di livello inferiore rispetto al titolo di studio ottenuto. Sono alcuni dei risultati emersi da una grande ricerca condotta dalla società di consulenza Accenture su un campione di oltre 12 mila laureati di Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti: 6.016 si sono laureati nel 2017 e 6.004 sono usciti dall’università nel 2015 o nel 2016. Lo studio era focalizzato sul confronto tra le aspettative di chi deve ancora entrare nel mondo del lavoro e le esperienze di chi vi ha appena fatto ingresso. I circa 2 mila neolaureati italiani intervistati provengono in maggioranza da facoltà tecnico-scientifiche, da studi umanistici e da scienze sociali. Il 77 per cento dei laureati nel 2017 pensano di essere stati preparati bene ma li aspetta un risveglio amaro: intanto il 45 per cento dei loro colleghi laureati nel 2015 e 2016 ha trovato difficile o estremamente difficile farsi assumere e il 61 per cento si considera sottoccupato, cioè ha un lavoro che non richiede la laurea. Il dato positivo è che solo l’8 per cento dei laureati nel 2015 o nel 2016 è ancora disoccupato. Secondo Stefano Trombetta, managing director di Accenture Strategy, «dal nostro studio emerge l’importanza che i giovani laureati italiani riservano alla formazione, a formule di crescita personalizzate e alle nuove tecnologie, necessarie per posizionarsi al meglio sul mercato del lavoro. Il rafforzamento della collaborazione con le università e l’attivazione di modalità innovative e digitali di interazione sono quindi prerogative fondamentali per agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro ai nostri giovani e a rendere le aziende attrattive nei confronti dei nuovi talenti».