Meno galateo più sostanza: è questa la sua colpa?
Potremmo partire da una semplice constatazione: Donald Trump non mette il mondo a rischio, ha ereditato un mondo ad alto rischio. Un mondo anche molto parolaio. Onu in testa, coi suoi fallimentari Millenium Goals, poi la Fao dalla doppia morale e l’Unesco che fa politica. Un mondo crudele, coi suoi 20 conflitti armati in corso, oltre ai tanti minori, e comunque tutti precedenti alla sua «minacciosa» presidenza.
Il fenomeno Trump nasce anche da simili criticità e frustrazioni, dal cuore di un’America meno facilona di come spesso la si descrive. Prima di puntare sull’ultimo della classe, Trump appunto, Uncle Sam ha offerto due mandati presidenziali al primo della classe. Tuttavia, il consuntivo del «soft-power» obamiano è assai magro. La principale sfida, lo tsunami macro economico dovuto all’ascesa della Cina, al momento è persa. Da quando Pechino ha varato il micidiale mix composto da capitalismo senza liberalismo, gli equilibri geopolitici mondiali, è noto, sono saltati. Se l’inesorabile filosofia Amazon è la risposta commerciale americana all’audacia cinese in campo economico, Trump rappresenta la risposta politica. D’altronde, l’opzione elegante che lo ha preceduto ha fallito perché ha promesso molto, su ogni fronte, e mantenuto poco. A partire dalla mancata chiusura della sporca prigione di Guantánamo.
Anche la tragedia siriana, vista in questa prospettiva, è una débâcle per Washington, perché il Califfato è sconfitto (almeno territorialmente) ma l’alloro della vittoria è finito sul capo di Vladimir Putin. Certo Trump è «bombastico» l’invitato a colazione che non coglie la sfumatura e si presenta all’ora del breakfast trovandoci in vestaglia. È quello che beve il vino dal bicchiere dell’acqua, la stessa con la quale dovrebbe spesso sciacquarsi la bocca; quello che parla a voce alta del suo «grosso bottone». È greve, ma alla fine salva il pranzo dalla fiera delle vanità diplomatiche. A esser minacciate restano solo le sterili e perbeniste logiche della diplomazia internazionale: meno galateo, più sostanza. Nell’antidoto c’è sempre il veleno, non lo scopriamo oggi.