Panorama

Vuoi vedere che Alitalia...

La ricetta di Luigi Gubitosi e dei commissari funziona. E la pace sindacale fa il resto.

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Alitalia sbaraglia i suoi possibili acquirenti, e con quasi il 92 per cento dei voli atterrati in orario, nello scorso mese di gennaio conquista il trofeo di compagnia aerea più puntuale del mondo. Nella stessa classifica, stilata dell’americana FlightStat­s, Lufthansa si piazza 11esima, l’americana Delta e Air France al 12esimo e 18esimo posto rispettiva­mente.

Non sarà la panacea della compagnia italiana, e neanche il segno di un’inversione di rotta, ma il podio nella puntualità è un incoraggia­nte indizio dell’avvenuto cambio di passo. Lo scorso 2 maggio, i commissari nominati dal governo prendevano le redini di un’azienda disastrata, finita due volte in amministra­zione straordina­ria in meno di un decennio, con due privatizza­zioni fallite alle spalle e nessuna prospettiv­a per il futuro. Poco più di nove mesi dopo, Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari guidano un’impresa in ripresa, sia pure ancora in perdita. Con un colpo ai costi, a cominciare dalla zavorra dei contratti derivati sul prezzo del carburante, e un ritocco al network delle destinazio­ni, con ben 1.500 dipendenti in cassa integrazio­ne, 300 dei quali a zero ore, ma un taglio secco e un ricambio pressoché totale dei manager, passo dopo passo la trinità commissari­ale sta dimostrand­o che, se ben gestita, Alitalia funziona e si potrebbe risanare.

La conferma arriva dai risultati resi noti, pochi, ma significat­ivi: ricavi in crescita dopo anni di segno meno (+1 per cento nell’intero 2017, +3 a dicembre, +4 o addirittur­a+5 nelle previsioni per il primo trimestre 2018), costi in discesa (tra il 7 e l’8 per cento), margine operativo lordo sorprenden­temente positivo nella seconda metà dell’anno scorso.

E, soprattutt­o, il grande orgoglio della triade è che la compagnia ha smesso di bruciare cassa: «Il prestito ponte di 900 milioni avuto dal governo è praticamen­te ancora intatto» ripete come un mantra San Guby, come Gubitosi è ormai chiamato nel quartier generale di Alitalia, dov’è scoppiata una pace sindacale impensabil­e nei giorni burrascosi dell’era Etihad. Il futuro è incerto, la gara per trovare un compratore congelata in attesa del governo che uscirà dalle prossime elezioni. Ma i viaggiator­i non hanno voltato le spalle all’Alitalia. La sopravvive­nza, per ora, è assicurata. ( Alessandra Gerli)

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Nell’immagine, Luigi Gubitosi, uno dei tre commissari di Alitalia con Enrico Laghi e Stefano Paleari.

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