Panorama

Baby band Baby gang

contro baby gang

- testi e foto di Claudio Menna

Violino contro pistola, tromba contro fucile. Anche se fiori nel deserto, ci sono realtà napoletane come l’Orchestra Sanitansam­ble che tentano di strappare i minorenni dal degrado e dal richiamo del crimine. Uno sforzo impari, come dimostra il recente omicidio senza motivo di un metronotte, ma che dà i suoi frutti. Eccoli.

Possono crescere fiori anche nei terreni più difficili. Le «baby gang» di Napoli occupano le prime pagine e sono senza dubbio una piaga estesa ( vedi i dati a pagina 69, ndr). Ma in quegli stessi quartieri difficili c’è chi non si arrende al degrado e all’emarginazi­one. E la storia che raccontiam­o in queste pagine ne è l’esempio. Oltre 100 giovani allievi, 15 maestri di strumenti diversi e l’orchestra del rione Sanità è pronta a suonare tutta un’altra musica. In questo che è uno dei quartieri più difficili di Napoli è diventato realtà un ambizioso progetto educativo e di emancipazi­one sociale. Ragazzi e ragazze trai 7 ei24annich es’ impegnano con risultatis or prendenti nello studio enell’ esecuzione musicale, secondo il modello« El Sistema» che il maestro venezuelan­o J osé Antonio Abreu ha reso famoso portando gli adolescent­i dalle favelas di Caracas ai palcosceni­ci di tutto il mondo. Sanitansam­ble prende forma nel 2008, grazie alla dedizione di padre Antonio Loffredo, il parroco della basilica della Sanità e dell’ associazio­ne Altra Napoli Onlus. Energia e successi: l’iniziativa smentisce i luoghi comuni negativi di recente moltiplica­ti dagli episodi di cronaca con protagonis­te le «baby gang» e dimostra come anche nelle zone a più alto tasso criminale del capoluogo partenopeo sia possibile costruire esperienze culturali di valore. Tra Beethoven e classici della canzone napoletana come Era di maggio, in innumerevo­li esibizioni Sanitansam­ble ha suonato per Papa Francesco come in tv, nel programma di Mika. Dice Nico, 19 anni, che dopo la Sanitansam­ble è entrato al Conservato­rio: «La musica è un gioco che coinvolge fisicament­e ed emotivamen­te. Al tempo stesso ti richiede fatica e sacrifici... Ma io voglio diventare un concertist­a profession­ista». Frequentan­do l’orchestra, oltre alla specifica formazione musicale, i ragazzi imparano un approccio di tolleranza e integrazio­ne; la loro «mezcla», la mescolanza delle loro origini e vissuto, diventa un punto di forza e ha un’influenza positiva anche sulle famiglie di provenienz­a. Riflette Chiara, 17 anni, percussion­ista di Sanitansam­ble: «Credo che la prepotenza di tanti nostri coetanei sia la conseguenz­a di uno scarso aiuto familiare. Debolezze e mancanze da cui i bulli e i violenti si nascondono. Ma più che cattivi sono persone che hanno bisogno d’aiuto». In queste pagine, rispondend­o alle domande di Panorama, sette orchestral­i di Sanitansam­ble raccontano il luogo di contraddiz­ioni dove sono cresciuti, le loro idee, le aspirazion­i. E di come le passioni di cui la musica è capace, abbiano cambiato anche la loro vita. Abbiamo fotografat­o loro e i loro strumenti.

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