Baby band Baby gang
contro baby gang
Violino contro pistola, tromba contro fucile. Anche se fiori nel deserto, ci sono realtà napoletane come l’Orchestra Sanitansamble che tentano di strappare i minorenni dal degrado e dal richiamo del crimine. Uno sforzo impari, come dimostra il recente omicidio senza motivo di un metronotte, ma che dà i suoi frutti. Eccoli.
Possono crescere fiori anche nei terreni più difficili. Le «baby gang» di Napoli occupano le prime pagine e sono senza dubbio una piaga estesa ( vedi i dati a pagina 69, ndr). Ma in quegli stessi quartieri difficili c’è chi non si arrende al degrado e all’emarginazione. E la storia che raccontiamo in queste pagine ne è l’esempio. Oltre 100 giovani allievi, 15 maestri di strumenti diversi e l’orchestra del rione Sanità è pronta a suonare tutta un’altra musica. In questo che è uno dei quartieri più difficili di Napoli è diventato realtà un ambizioso progetto educativo e di emancipazione sociale. Ragazzi e ragazze trai 7 ei24annich es’ impegnano con risultatis or prendenti nello studio enell’ esecuzione musicale, secondo il modello« El Sistema» che il maestro venezuelano J osé Antonio Abreu ha reso famoso portando gli adolescenti dalle favelas di Caracas ai palcoscenici di tutto il mondo. Sanitansamble prende forma nel 2008, grazie alla dedizione di padre Antonio Loffredo, il parroco della basilica della Sanità e dell’ associazione Altra Napoli Onlus. Energia e successi: l’iniziativa smentisce i luoghi comuni negativi di recente moltiplicati dagli episodi di cronaca con protagoniste le «baby gang» e dimostra come anche nelle zone a più alto tasso criminale del capoluogo partenopeo sia possibile costruire esperienze culturali di valore. Tra Beethoven e classici della canzone napoletana come Era di maggio, in innumerevoli esibizioni Sanitansamble ha suonato per Papa Francesco come in tv, nel programma di Mika. Dice Nico, 19 anni, che dopo la Sanitansamble è entrato al Conservatorio: «La musica è un gioco che coinvolge fisicamente ed emotivamente. Al tempo stesso ti richiede fatica e sacrifici... Ma io voglio diventare un concertista professionista». Frequentando l’orchestra, oltre alla specifica formazione musicale, i ragazzi imparano un approccio di tolleranza e integrazione; la loro «mezcla», la mescolanza delle loro origini e vissuto, diventa un punto di forza e ha un’influenza positiva anche sulle famiglie di provenienza. Riflette Chiara, 17 anni, percussionista di Sanitansamble: «Credo che la prepotenza di tanti nostri coetanei sia la conseguenza di uno scarso aiuto familiare. Debolezze e mancanze da cui i bulli e i violenti si nascondono. Ma più che cattivi sono persone che hanno bisogno d’aiuto». In queste pagine, rispondendo alle domande di Panorama, sette orchestrali di Sanitansamble raccontano il luogo di contraddizioni dove sono cresciuti, le loro idee, le aspirazioni. E di come le passioni di cui la musica è capace, abbiano cambiato anche la loro vita. Abbiamo fotografato loro e i loro strumenti.