Panorama

Br, la foto e la data che manca

Abbiamo avuto uno scatto inedito ma non sappiamo a quando risale. Ritrae Nadia Lioce con altri due brigatisti. Tutti sono finiti in carcere. Ma se erano sotto controllo, viene da chiedersi, come hanno poi potuto colpire e uccidere?

- di Giorgio Sturlese Tosi

Estate. I vertici dei Nuclei comunisti combattent­i siedono ai tavolini di un bar.

Sorridono, perché non sospettano di essere inquadrati dal teleobiett­ivo della Digos. La donna è Nadia Desdemona Lioce, il capo delle nuove Brigate rosse. Al centro, Luigi Fuccini, cuoco pisano, tra i fondatori dei Nuclei comunisti combattent­i. E Fabio Matteini, fiorentino militante dei Ncc, legato ai brigatisti che nel 1986 uccisero Lando Conti. Fuccini e Matteini vengono arrestati a Roma nel 1995 in procinto di compiere una rapina di autofinanz­iamento. Lo stesso giorno Nadia Lioce si dà clandestin­a. Scarcerati dopo un anno, si attivano per ricostruir­e le Br. Matteini, poi, si incontra coi brigatisti che uccidono Massimo D’Antona. Dopo quel delitto, cui seguirà tre anni dopo quello di Marco Biagi, i migliori investigat­ori del Paese danno la caccia alla Lioce. Ma per catturarla, il 2 marzo 2003, è necessario il sacrificio del sovrintend­ente di polizia Emanuele Petri, morto nella sparatoria sul treno a Castiglion Fiorentino dopo un controllo dei documenti della terrorista. Le domande che sorgono spontanee sono: quando è stata scattata questa foto? Le nuove Br potevano essere fermate? La Lioce era già sospettata di essere ai vertici delle nuove Br? Se lo era, come è stato possibile perderne le tracce? E gli altri? È certo difficile tenere sotto controllo ogni sospettato, ma la data può far capire se davvero tutto è stato fatto e se alcuni delitti si potevano evitare.

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Nella foto, mai mostrata in alcun processo, i terroristi Nadia Lioce, Luigi Fuccini e Fabio Matteini.

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