Com’è grande il piccolo Nord
Si fa presto a dire Valle d’Aosta. Riduttivo pensare a questa regione - la più piccola d’Italia - solo in funzione del Monte Bianco, del Monte Rosa, del Cervino e del Gran Paradiso, i quattro quattromila che la incorniciano. La Vallée è molto di più. Soprattutto in estate, quando le attività all’aperto si moltiplicano. Date un’occhiata al sito lovevda.it per farvi un’idea di quello che potete fare: l’eventualità di annoiarvi non è prevista dal programma. Se per rafters e canoisti la Valle e soprattutto le acque mosse della Dora Baltea rappresentano il Colorado d’Europa, sono i 5 mila chilometri di sentieri, i 74 tra rifugi e posti tappa e i 71 bivacchi a raccontare, invece, una tradizione di escursionismo che vi potrà essere confermata dalle guide alpine e guide naturalistiche che vi accompagneranno. Voglia di salire in sella a una bicicletta? Ci sono mille chilometri di strade sterrate che attraversano boschi e vallate (in foto, una pedalata in Valtournenche). Mentre, per i meno allenati, la ciclopedonale che corre per 22 chilometri nel fondovalle unisce i castelli di Sarre e Fénis passando per Aosta, dove merita una visita l’Arco che riporta alle origini romane dell’antica Augusta Praetoria. Troppa adrenalina? Nessun problema, l’ospitalità in Valle si misura anche a tavola. Fontina, Jambon de Bosses, straordinario prosciutto DOP prodotto a 1.600 metri, e il pluridecantato Lardo di Arnad sono in grado di mettere d’accordo anche i palati più gourmand, ottimi se accompagnati, per esempio, da un calice di Blanc de Morgex, vino DOC estremo che nasce dai vigneti più alti d’Europa, ai piedi del Massiccio del Monte Bianco, tra Morgex e La Salle.