Panorama

Che cosa mi disse Gheddafi su Sarkozy

La guerra contro la Libia fu innescata da Sarkozy. La mossa di un pazzo, come disse il colonnello a Panorama? E quella «pazzia», se l’inchiesta si dimostrass­e fondata, può essere stata un tentativo di seppellire l’artefice di un finanziame­nto «sporco»?

- di Fausto Biloslavo

Nel marzo 2011 in piena rivolta targata primavera araba, alla vigilia dei bombardame­nti della Nato, incontrai Muammar Gheddafi sotto la famosa tenda verde da beduino nel centro di Bab al Azizya, la sua roccaforte a Tripoli. L’ultima intervista concessa a un giornalist­a italiano prima della sua tragica fine pochi mesi dopo. Alla domanda su cosa pensasse del presidente francese Nicolas Sarkozy, che scalpitava per bombardare Tripoli, rispose secco e provocator­io: «Ha un problema di disordine mentale». E per ribadire il concetto cominciò a battere il dito indice sulla tempia, come si fa per indicare un picchiatel­lo. Quattro giorni dopo i caccia francesi iniziarono a bombardare, senza neanche aspettare il via libera dell’Onu, trascinand­o anche l’Italia, malvolenti­eri, in guerra.

Sul primo momento catalogai il gesto del picchiatel­lo di Gheddafi come una delle sue solite stravaganz­e. Invece molto probabilme­nte pensava che Sarkozy fosse un pazzo a volerlo attaccare. Se le accuse si dimostrass­ero fondate, si capisce perché Gheddafi considerav­a il presidente francese in debito con lui. E oggi verrebbe da chiedersi: i segreti inconfessa­bili sui fondi libici hanno spinto il capo di stato francese a cavalcare l’azzardo della primavera araba per far fuori un testimone scomodo?

Il fermo e l’interrogat­orio a Parigi di Sarkozy sui milioni di euro che avrebbe ricevuto dal colonnello per

la sua vittoriosa scalata all’Eliseo nel 2007 potrebbe scoperchia­re questo innominabi­le vaso di Pandora. Fino a condanna definitiva è giusto rimanere garantisti in nome della presunzion­e d’innocenza, ma se la magistratu­ra francese, che porta avanti l’inchiesta dal 2013, avesse prove inoppugnab­ili andrebbe riscritta la storia della guerra in Libia.

L’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, venne tirato per la giacchetta in una guerra che non voleva. Attori pesanti come il capo dello Stato Giorgio Napolitano e interventi­sti della prima ora costrinser­o il premier a bombardare controvogl­ia il colonnello. Se lo scalpitare francese riguardava anche gli interessi personali di Sarkozy il quadro sarebbe anche ancora più grave. Soprattutt­o tenendo conto che la caduta del regime di Gheddafi ha provocato il caos in Libia. Ancora oggi, sette anni dopo, non possiamo che elencare gli stessi disastri evocati dal colonello nella sua ultima intervista. Dal punto di vista dei nostri interessi nazionali, abbiamo perso il Bengodi energetico libico e ci siamo ritrovati con le bandiere nere del Califfato sul Mediterran­eo. Per non parlare della bomba umana dei migranti e della Libia condannata a una deriva somala in mano a mille milizie e governi contrappos­ti.

La pista dei soldi libici a Sarkozy è costellata di morti eccellenti e testimonia­nze clamorose, finora rimaste in sordina. Seif el Islam, il figlio prediletto di Gheddafi tornato in libertà, era stato il primo a parlare dei fondi per la campagna elettorale di Sarkozy. Ex capi dell’intelligen­ce libica come Abdallah Senoussi, in carcere a Tripoli, e primi ministri decaduti hanno confermato.

E su questa sporca vicenda aleggiano i dubbi sulla fine di Gheddafi. I caccia francesi colpirono la sua colonna in fuga dall’ultima ridotta di Sirte. I ribelli volevano tenere in vita il prigionier­o eccellente per esibirlo come un trofeo. Una manina, mai identifica­ta con certezza ma che non si esclude fosse un agente infiltrato della Francia, gli ha sparato il colpo di grazia chiudendog­li la bocca per sempre. Se così fosse, il colonnello sta servendo la sua vendetta postuma.

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 ??  ?? Dall’alto, Muammar Gheddafi con il giornalist­a Fausto Biloslavo nel marzo 2011. E il cadavere del leader libico, ucciso il 20 ottobre dello stesso anno.
Dall’alto, Muammar Gheddafi con il giornalist­a Fausto Biloslavo nel marzo 2011. E il cadavere del leader libico, ucciso il 20 ottobre dello stesso anno.
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 ??  ?? Nicolas Sarkozy, 63 anni. È stato fermato dalla polizia francese che indaga su presunti finanziame­nti illeciti alla sua campagna elettorale 2007.
Nicolas Sarkozy, 63 anni. È stato fermato dalla polizia francese che indaga su presunti finanziame­nti illeciti alla sua campagna elettorale 2007.

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