Panorama

Questi libri mi hanno salvato

Romanzi e poesie capaci di far innamorare, superare un lutto, una crisi. Parola del guru letterario John Freeman.

- (Stefania Vitulli) RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il quarto numero della sua rivista, di cui ha appena lanciato l’edizione italiana con le edizioni Black Coffee, è dedicato agli «scrittori del futuro»: John Freeman, classe 1974, critico, talent scout letterario, trendsette­r editoriale ed ex direttore della prestigios­a ma istituzion­ale rivista Gran

ta, ha deciso di dare a questa impresa il suo nome, Freeman’s. «Atto politico» e «questione etica»: così ha spesso definito la lettura, che ha promosso in ogni sua forma, compreso un libro per chi vuole avvicinare i grandi della letteratur­a: Come

leggere uno scrittore (Codice). Inevitabil­e che gli chiedessim­o di svelarci quali libri gli hanno cambiato la vita. Infanzia: il libro che mi ha fatto scoprire i libri. «Quando avevo sei anni mia nonna, grande viaggiatri­ce, mi ha regalato una copia del Piccolo Principe: mi ha trasportat­o in un’altra dimensione e mi ha fatto capire che la meraviglia non deve necessaria­mente passare da un impegno morale. Da bambini sappiamo che gli animali non parlano, che non possiamo volare e che il mondo è un posto rotondo. Ma questo libro mi ha chiesto per la prima volta di

fare un salto con l’immaginazi­one». Vent’anni: il libro che mi ha fatto innamorare. «Ero all’università, seguivo un corso sul romanzo russo e leggevo An

na Karenina per la prima volta. Proprio allora ho incontrato la prima donna con cui sono stato sposato. Nessuno di noi due alla fine della nostra relazione si è steso sui binari, ma come inizio è stato abbastanza trascenden­te. La lezione che Tolstoj mi ha insegnato è che l’amore è bello e tragico al tempo stesso, e le due cose non si possono separare». Maturità: il libro che mi ha fatto

uscire da una crisi. «Ce ne sono tanti, vorrei dirne due. Il primo è una raccolta di poesie di Allen Ginsberg, Kaddish. Il Kaddish è la preghiera ebraica che si dice per qualcuno che è appena morto e quel libro ruota intorno alla madre di Ginsberg, malata mentale. Mi sono innamorato di lui, poeta dell’eccesso e della libertà. Ma quando mio fratello più piccolo è stato ricoverato per schizofren­ia, aver attraversa­to quel dolore mi ha aiutato a capire, ad accettare. L’altro titolo è L’anno del pen

siero magico di Joan Didion, che insegna come ci sia lo choc prima dell’impatto del dolore. È stato fondamenta­le quando è mancata mia madre». Oggi: la mia ultima scoperta. «Mieko Kawakami, la giovane scrittrice giapponese preferita da Haruki Murakami, che è anche una delle 29 “Voci dal futuro” nel nuovo numero di Freeman’s. Ex cantante, attrice, poetessa, è specializz­ata in romanzi brevi, strani e inquietant­i, una sorta di Edgar Allan Poe giapponese. Le edizioni e/o hanno acquistato all’ultima fiera di Francofort­e i diritti per Italia e America, quindi la leggerete presto anche voi».

 ??  ?? John Freeman, 44 anni, critico letterario e talent scout.
John Freeman, 44 anni, critico letterario e talent scout.
 ??  ?? Il nuovo numero della rivista letteraria Freeman’s, dedicato agli scrittori del futuro.
Il nuovo numero della rivista letteraria Freeman’s, dedicato agli scrittori del futuro.
 ??  ?? Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry è all’origine della passione letteraria dell’americano John Freeman.
Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry è all’origine della passione letteraria dell’americano John Freeman.
 ??  ?? Kawakami Mieko, nata nel 1976 a Osaka, ha iniziato la sua carriera come cantante prima di esordire nel mondo delle lettere nel 2006.
Kawakami Mieko, nata nel 1976 a Osaka, ha iniziato la sua carriera come cantante prima di esordire nel mondo delle lettere nel 2006.

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