Tutto quello che c’è da sapere sulle nozze reali.
Le nozze tra Meghan e il principe Harry saranno le più mediatiche di sempre: oltre mezzo miliardo di persone le vedranno in diretta tv. Un evento che interessa tutti, non solo i sudditi. Perché loro sono la coppia più anomala nella storia della corona: moderni e anticonformisti. Lei, afroamericana, modella, ex attrice di serie tv cult e, cosa non gradita alla Regina, di umili origini e alle sue seconde nozze. Lui, scapolo d’oro, spericolato, spesso protagonista sui tabloid di gossip. Se volete sapere tutto - ma proprio tutto - sul matrimonio dell’anno, voltate pagina.
Un mese al D-Day e l’eccitazione è palpabile. La grigiastra Londra appare persino più luminosa, malgrado i dilemmi che la angustiano: Brexit, spie russe e veleni, il pantano siriano. Il conto alla rovescia per lo strombazzato evento è partito: il 19 maggio ci sarà mezzo mezzo miliardo di persone in diretta tv a partecipare alle nozze del Principe Harry e Meghan Markle. Il centro di Londra è imbandierato a festa. Negozi e supermarket traboccanti di gadget, diavolerie varie e foto da cui ammiccano suadenti le facce schiette di quei birbanti dei futuri sposi: lei, l’americana sangue misto, e lui, il cadetto zuzzerellone. Nuove reclute arruolate per rinvigorire una monarchia devitaminizzata e senile, malgrado la precedente immissione a corte, nel 2011, di due altri giovani virgulti, i saggi e prolifici William e Kate, amore saldo, chiacchiere zero. Due che la Regina apprezza. A differenza dei promessi sposi che la corona non vede di buon occhio. Specie per il curriculum di lei, ammaliante e tosta ex-attrice e modella dalla pelle ambrata, 36 intense primavere e un matrimonio-disastro alle spalle, ultrafemminista e cultrice del verbo di Martin Luther King. Ma croce e delizia della severa Elisabetta è stato anche Harry, exscapolo d’oro del jet set, tre anni più giovane di Meghan, è finito spesso sui tabloid per la sua vita spericolata e per essere un incallito collezionista di sbronze e bisbocce, fidanzate e gaffes (degno nipote del prode Filippo, ammaccato semi-centenario),
È il matrimonio dell’anno: democratico, disinvolto, disinibito. Non un politico, non un governante, per Meghan e Harry. Poche teste coronate. Etichetta quanto basta. Tutti gli amici saranno con loro al secondo ricevimento, quello serale. Saranno duecento tra divi e divette, creativi e pop-star. Un godereccio (e dispendioso) vippaio. Ma anche, prima volta nella storia, duemila e passa commons - comuni sudditi - saranno ammessi a scorrazzare per i sacri giardini di Windsor Castle e coronare il sogno di sbirciare gli sposi all’uscita di Saint George’s Chapel. Alla cerimonia religiosa l’assenza (obbligata) della sovrana: è il capo della Chiesa Anglicana, non potrebbe benedire le nozze della divorziata Meghan. Chissà se le dispiaccia poi tanto... La graziosa testolina della futura «duchess of Sussex», ex-cenerentola assurta a imperitura fama, sarà cinta dalla tiara delle meraviglie indossata da lady Diana Spencer nel 1981, sfortunata sposa del gelido Carlo. A Elisabetta quel nesso con l’aborrita nuora di un tempo, venerata e imitata dalla prossima nuora, fa venire gli stranguglioni. A corte si sussurra che le regali sopracciglia si sarebbero inarcate di fronte all’ardito monito rivolto agli invitati dai due protagonisti: niente
regali, please, ma opere di bene. Questo il volere dei novelli sposi: carità e sostegno ai volontari nel sociale. Obbligo giudicato come disdicevole strappo alla tradizione. Lasciamo stare, poi, le voci sulla presunta gravidanza precoce dell’imprevedibile ragazzaccia yankee. E, allora, meglio per la Regina - sì, molto meglio - affacciarsi dopo il rito.
Per Meghan è una fiera della denigrazione. Provocazioni, insinuazioni, rivelazioni vogliono rovinare la favola bella. E il bersaglio è lei. La sua accidentata biografia, del resto, si presta. Prima il fango razzista. «Una ragazza di colore a Palazzo! Unbelieveble, incredibile... Dove finiremo?!». Poi, visto il coro di sdegnata solidarietà suscitato, è partito il filone «Meghan la perversa». Sono spuntati video, foto, diari, spezzoni di film o della serie tv Suits, che la rese famosa. Scabrose sequenze hot. Quindi è apparsa in rete in topless e anche in lingerie nera. Imbarazza la pubblicità che la vede tra scaffali e carrelli
della spesa, fare da testimonial a una marca di patatine fritte. Una sua amica di sempre l’ha accusata di essere «opportunista, scomparsa appena baciata dal successo». L’ex boyfriend, chef stellato, che le rinfaccia di averlo mollato per una pasta alle zucchine appena un po’ scotta. E la sorellastra Samantha, costretta su una sedia a rotelle, che la definisce «narcisista e arrampicatrice» e la maledice perché ha convocato per il grande giorno tanti sconosciuti e tenuto da parte la famiglia. E che famiglia disgraziata. Padre ex-cineasta pensionato in Messico; fratellastro alcolizzato, beccato con pistola spianata a minacciare la compagna. La dinamica madre afroamericana, insegnante di yoga e psicologa, affettuosa e dignitosa, sembra sarà l’unica che l’abbraccerà a Windsor Castle. Quanti guai per Meghan. Che ce la mette tutta a rigare dritta. Docilmente convertita all’anglicanesimo (era protestante) in segno di rispetto per Elisabetta. Attenta e premurosa con Harry, il suo «Haz» ( nocciolino, ndr): no alcol e canne, dieta rigorosa e cibo biologico, sport e aria pura. Si impegna, la promessa. Ma a Corte, tra quei parrucconi, è un’extraterrestre. Auguri! E coraggio.