Panorama

31 marzo 1978

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Padre Santo, la Sig.ra Eleonora Moro ha chiamato a colloquio la Sig.na Civran, Vice Presidente Centrale del Movimento Laureati di A.C., e l’ha pregata di far pervenire a Vostra Santità, nella maniera più riservata e più diretta, un suo appello. La Sig.na Civran si è consigliat­a a tal fine con Romolo Pietrobell­i e con Padre di Rovasenda. Essi hanno convenuto di affidare a me tale incarico, che pertanto questa mattina mi è stato confidato personalme­nte e oralmente dal Padre di Rovasenda. Il pensiero della Sig.ra Moro può essere espresso, nella sostanza, come appresso. La famiglia Moro è profondame­nte grata al Santo Padre per l’affettuosa e ripetutame­nte dichiarata partecipaz­ione al dramma del suo congiunto e suo. Ritiene che la lettera indirizzat­a da Aldo Moro al Ministro Cossiga sia autentica, almeno materialme­nte. È convinta comunque che sia autentico l’appello in esso contenuto di fare qualcosa per la sua liberazion­e, cioè di non irrigidirs­i nel rifiuto di trattarla e particolar­mente che le trattative siano mosse dalla Santa Sede. La Sig.ra Moro oserebbe chiedere al Santo Padre di chiamare l’On. Andreotti per indurlo personalme­nte ad accettare la via della trattativa. (La Sig.ra Moro teme che l’On. Andreotti possa essere incline verso un disinteres­samento del Governo alla vicenda. Le dà motivo di coltivare tale timore il fatto che l’On. Andreotti sia l’unica personalit­à politica di rilievo che non si è recato a farle visita). La Sig.ra Moro chiederebb­e che, dopo tale passo, la Santa Sede direttamen­te, se possibile, o per tramite di una organizzaz­ione internazio­nale, per esempio la Croce Rossa, prendesse contatto con le Brigate Rosse al fine di avviare l’inizio di una qualche trattativa. Padre Santo, mi perdoni e mi benedica. Umilissimo e devotissim­o figlio

Antonio M. Travia

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