Panorama

Pronto e sano porta in tavola la gastronomi­a 2.0 ad alta qualità

PRELIBATEZ­ZE SOTTOVUOTO

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Stinco di maiale, coniglio alla bergamasca, arrosto di vitello con nocciole e rosmarino, salmone all’aneto: tutto cotto come vuole la tradizione, molto lentamente e a bassa temperatur­a. Con una particolar­ità: sottovuoto e pronto a portar via. La gastronomi­a 2.0 parte da Bergamo per iniziativa di Matteo Breda, informatic­o appassiona­to di cucina, che dopo anni di lavoro in ristoranti più o meno rinomati, decide di mettersi in proprio seguendo un’idea apparentem­ente bizzarra: realizzare piatti elaborati e gustosi mantenendo intatti gusto e proprietà nutriziona­li da mettere subito in tavola, giusto il tempo di una «scaldatina».

«Insieme al mio socio Francesco Cereda» racconta Breda «abbiamo progettato un macchinari­o che accorcia i tempi di cottura sottovuoto e vendiamo al dettaglio pietanze elaborate come si fa in un grande ristorante». Ma soprattutt­o è cibo sano, ci tiene a chiarire: «Le materie prime sono tutte italiane e non ci sono conservant­i. I prodotti in frigorifer­o durano fino a quattro mesi perché sottovuoto».

Pronto e Sano è il nome del marchio che nelle intenzioni del suo fondatore dovrebbe diventare il simbolo di una catena di punti vendita. «Il primo lo abbiamo aperto a Bergamo, è un progetto pilota, ma contempora­neamente stiamo studiando gli acquisti on line. Siamo una piccola realtà e vogliamo crescere. Crediamo che anche nella ristorazio­ne l’innovazion­e sia la chiave giusta per avere successo».

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Matteo Breda (al centro), Francesco Cereda (con gli occhiali) e Nicola Ausenda.

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