Imprenditori a scuola nella fabbrica 4.0
Nella fabbrica didattica di McKinsey, dove si insegna a gestire un’impresa innovativa.
«Ascolto e dimentico, vedo e ricordo, faccio e capisco»
sentenziava già 500 anni prima di Cristo il filosofo cinese Confucio. Una massima che ben rappresenta la Lean experience factory 4.0 creata dal colosso della consulenza aziendale McKynsey e dall’Unione industriali di Udine a San Vito al Tagliamento (Pordenone), una fabbrica didattica dove le aziende acquisiscono le competenze per guidare la trasformazione lineare e digitale attraverso un’esperienza formativa che coniuga l’approccio scientifico a esercitazioni sul campo. L’impianto italiano (gli altri sono a Singapore, Pechino, Chicago e Aquisgrana) ricostruisce una fabbrica di compressori per frigoriferi, un prodotto «povero» e soggetto alla concorrenza asiatica. Ai macchinari però non ci sono operai, ma attori-studenti universitari formati da McKinsey che aiutano i partecipanti a raggiungere la produzione-obiettivo (205 pezzi al giorno) e a comprendere gli errori di percorso, migliorando la produttività. «L’approccio formativo si basa sull’imparare facendo. I partecipanti imparano a identificare le opportunità, coinvolgere il personale e riprogettare i processi in ottica lean e digitale» dice a Panorama Cinzia Lacopeta, responsabile per i clienti McKinsey dei training svolti alla Lef 4.0.
Creata nel 2011, la factory cresce e si evolve in base ai trend di mercato. «Prima è nata la fabbrica modello, a cui
poi nel tempo sono stati affiancati diversi ambienti didattici come ad esempio l’ufficio modello, il magazzino modello e, infine, la fabbrica digitale inaugurata nel 2016» continua Lacopeta. «Visto il riconoscimento ottenuto a livello nazionale e internazionale, la Regione ha stanziato i finanziamenti per l’ampliamento dello stabilimento. L’obiettivo è completare i casi digitali presenti coprendo tutta la catena». Con un’area dedicata all’innovazione, l’ambiente
didattico interattivo e le aule, la fabbrica ha formato oltre 2.900 persone che hanno frequentato più di 200 corsi. «Le aziende si devono attrezzare per creare nuove competenze, un percorso che deve partire fin dalla scuola, e per riqualificare quelle esistenti, uno dei temi centrali di questa rivoluzione industriale 4.0. E questo centro può aiutare le aziende a realizzare politiche di reskilling». E proprio sulla formazione di lavoratori e studenti si sofferma Paolo Candotti, direttore generale di Unindustria, partner del progetto. «Servono più luoghi fisici come questo per lavorare su persone e organizzazioni. Anche il mondo dell’istruzione (sia secondaria che terziaria) deve essere coinvolto. Purtroppo continuiamo a vedere ancora grande distanza tra questi mondi, con tanti ragazzi che escono dagli istituti superiori senza aver mai visto prima un’azienda».