Spigoli e curve
Geometrie acuminate e morbide armonie. Accostamenti arditi, ma molto somiglianti.
Nel mondo geometrico di Flatlandia (Edwin A. Abbott, 1884) la società è divisa in caste di individui geometrici: più alto il numero di lati, più alta la classe sociale. A questo fanno pensare le facce spigolose del Karlmann King (foto sopra), il fuoristrada corazzato prodotto in soli nove esemplari dai cinesi di IAT Automobile Technology. La scocca nera e diamantata del «Re dei Suv» (due milioni di dollari per la versione base, quasi quattro per quella custom e full optional) riecheggia gli implacabili cacciabombardieri Stealth della prima Guerra del Golfo: un veicolo aggressivo dagli interni sfarzosi, un trionfo di legni intarsiati, pelli pregiate e finiture dorate, ideale oggetto del desiderio per giovani emiri tradizionalisti ed appassionati di falconeria tra le dune. Anche i padiglioni del King Abdullah Petroleum studies and research center a Riyadh (foto a sinistra) emergono dal deserto come pietre spigolose e poligonali: il centro di ricerca non profit, disegnato dallo studio Zaha Hadid architects per volere del sesto Re dell’Arabia Saudita, accoglie ricercatori da tutto il mondo per progettare un futuro sostenibile e senza petrolio.
Per il matematico e fisico francese Jules Antoine Lissajouse (1822-1880) le curve sono l’espressione geometrica dell’armonia musicale. Elementi che si incontrano negli spazi avvolgenti del Teatro dell’opera dei Margravi a Bayreuth, in Germania (foto sotto). L’edificio del 1744 è un gioiello di architettura tardo barocca: Giuseppe Galli da Bibiena e il figlio Carlo ne curarono gli interni, con elementi scenografici d’oro a impreziosire i tre ordini di palchi in legno. Dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco e chiuso per restauri nel 2012, il teatro ha riaperto in questi giorni, regalando al pubblico bavarese un’esperienza acustica identica a quella di 270 anni fa. Anche le curve del divano in velluto viola Stanley (a destra) alludono a una dimensione musicale. Disegnato da Alberto Biagetti e Laura Baldassarri per Gufram, l’imbottito dall’estetica post modern fa parte della collezione «Disco Gufram», lanciata dal marchio piemontese alla Milano Design Week 2018: divani, tappeti e cabinet bar trasfigurano l’ambiente domestico in una discoteca degli anni Settanta. Just add music.