Vacanze da ricchi pagando poco
Un’isola nell’oceano indiano. Un castello da fiaba in Francia, yacht da vip e ville extra lusso vista mare. Oggi concedersi una vacanza da nababbi non è impossibile: basta avere molti amici con cui condividere la spesa.
La sharing economy delle vacanze è nata per risparmiare. Ma può essere anche il modo per rendere «l’extra-lusso» a portata di molti.
«Non vogliamo il compact disc: vogliamo la musica. Non vogliamo il disco: vogliamo lo spazio di archiviazione. Non vogliamo il dvd: vogliamo il film» Questo scrive Rachel Botsman nel suo bestseller Il consumo collaborativo: ovvero quello che è mio
è anche tuo, considerato la Bibbia dell’economia della condivisione. E così i Millennial sono cresciuti recitando il mantra «non conta quello che si possiede, ma le esperienze che si vivono» e declinandolo in tanti modi, vacanze comprese. La tendenza più attuale? Condividere anche i beni di lusso, per renderli accessibili e concedersi esperienze un tempo riservate solo ai titolari di conti in banca a più zeri. Le alternative sono tante, a cominciare dall’affitto di grandi ville con più camere da letto, per suddividere i costi tra gruppi di amici. I portali come Homelidays e HomeAway sono zeppi di questo genere di proposte, mentre la nuovissima sezione «Plus» di Airbnb propone una selezione di case esclusive, con qualità verificata e host, ossia padroni di casa, particolarmente attenti. Naturalmente vale sempre la regola: più si è, più si risparmia. Da mettere in pratica in mille modi diversi, dal tour in motoscafo alla vacanza in barca a vela, fino all’affitto di un’isola tropicale.