Segnali di fumo meno nocivo
Le sigarette «evolute», come quelle che scaldano il tabacco senza bruciarlo, limitano i danni alla salute. Lo sancisce uno studio scientifico, primo nel suo genere, presentato ad Atene.
Facendo leva su scienza e buonsenso, in molti qui
la chiamano «the second best alternative»: la secon- conda migliore alternativa. La prima sarebbe farsi forza orza e smettere di fumare; l’altra opzione, se la buona uona volontà scarseggia, è ricorrere a soluzioni che siano iano il meno nocive possibile: «A sistemi di somministrazione della nicotina che, come testimoniato dai nostri studi e da pubblicazioni internazionali, emettono in modo sostanziale percentuali più basse di sostanze tossiche». A parlare con Panorama è Konstantinos Poulas, professore di biochimica all’Università di Patrasso, organizzatore ad Atene del primo summit dedicato alla ricerca e alle politiche regolatrici di innovazioni come la sigaretta elettronica e i prodotti di tabacco riscaldato, già familiari ad almeno 29 milioni di cittadini europei.
La scelta di radunare sotto l’Acropoli esperti
internazionali, rappresentanti di enti governativi, industria e comunità scientifica per ragionare intorno al tema della riduzione del danno da fumo non è casuale: in Grecia i fumatori sono il 37 per cento della popolazione, un record in Europa, contro il 22 per cento dell’Italia o il 15 per cento dell’Inghilterra; quest’ultima, caso di successo, in grado di quasi dimezzare gli adepti della sigaretta in 15 anni, «testando i prodotti alternativi in modo rigoroso, rendendoli accessibili a livello economico e comunicandoli con accuratezza al pubblico, in modo che chiunque sia messo in condizione di decidere consapevolmente della sua salute» spiega Martin Dockrell, responsabile del programma di controllo del tabacco nel Regno Unito. Altrove, come in Australia o in Brasile, si preferisce invece la via del proibizionismo più rigoroso, negando alla popolazione anche le soluzioni a rischio ridotto.
Eppure, in favore delle sigarette alternative, la
letteratura è robusta e si va consolidando: l’American cancer society, che da sempre si batte contro i tumori, scrive in un rapporto che «sulla base degli studi più recenti, le e-cigarettes sono sostanzialmente meno nocive di quelle normali». Identica la conclusione scorrendo l’«Annual review 2018», il resoconto sulla salute pubblica americana, in cui si legge che questi sistemi «possono salvare vite più rapidamente di quanto fosse possibile in precedenza». Quanto ai prodotti di ultima generazione a rischio potenzialmente ridotto come IQOS della Philip Morris, capaci di scaldare il tabacco senza bruciarlo e senza raggiungere quella combustione che sprigiona sostanze nocive, ad Atene è stato presentato in anteprima un nuovo studio: il primo di media-lunga durata per indagarne gli effetti. E la Philip Morris, multinazionale leader nel settore del tabacco, ha deciso di puntare sui prodotti alternativi per sostituire le sigarette nel lungo periodo.
Lo studio è stato condotto su circa mille persone: una metà ha continuato a fumare sigarette, l’altra è passata a IQOS. Sei mesi dopo sono stati misurati i livelli di otto biomarcatori, spie di diversi processi, dall’infiammazione alla funzionalità dei polmoni: a differenza del gruppo che ha continuato a fumare sigarette, tutti gli otto biomarker osservati nel gruppo passato a IQOS «hanno mostrato andamenti simili a quelli che si riscontrano nei fumatori che hanno smesso di fumare» commenta Patrick Picavet, direttore scientifico della ricerca e sviluppo di Philip Morris International. «Naturalmente» avverte Poulas «sono prodotti pensati per chi già fuma. Nessuno di loro potrà mai essere salutare come l’aria fresca». L’unica sigaretta innocua, «the best alternative», rimane la sigaretta spenta.