Panorama

Egregio direttore,

- Paolo Forti, Bologna

sono da sempre, e questo sempre purtroppo è molto lungo, corre dal 1942, un super moderato: vita da bancario, meno che mediano, padre di 3 figlie bellissime e bravissime dalla nascita e nonno di 4 nipoti allevati ed educati dalle figlie, quindi perfetti. Ho apprezzato il suo tentativo di apparire o di voler essere moderato, espresso mi pare con fatica, lo si capiva tra le righe, nel suo ultimo editoriale. Purtroppo non mi sento di condivider­lo appieno. Dopo la dissennata gestione della sinistra del problema immigrazio­ne, che ha permesso a chiunque di venire in Italia, per poi lasciare centinaia di migliaia di disperati sotto i ponti, costringen­doli a barcamenar­si tra furti e manovalanz­a per gli spacciator­i e camorristi, i cittadini italiani, che lei sa meglio di me essere in gran parte persone oneste, laboriose e amanti della famiglia e della propria casa, tutte cose conquistat­e con anni di lavoro, gli italiani, dicevo, sono stanchi di non poter più uscire di casa la sera o di sapere a rischio le proprie figlie ogni volta che escono per andare a scuola o al lavoro. Di questo giusto disagio ne è prova la dissoluzio­ne del Pd. Ed è naturale che adesso non si abbia più fiducia nei cosiddetti «buonisti», sapendo che oltretutto i più sono tali per inconfessa­bili interessi economici o politici. Non le pare che sia normale, giusto e quasi necessario dire un bel basta e rivolgersi a persone che, almeno per il momento e tra mille difficoltà poste dai furboni di Bruxelles, provano a darci la possibilit­à di riprenderc­i le nostre vite? Adesso, ovviamente entro i limiti della vera democrazia, è giusto e necessario tenere il polso fermo, ne deve convenire... e la sua merendina al rom non basta. Che poi ci riescano o meno lo dirà il tempo, ma almeno avranno restituito la speranza di un futuro più tranquillo a tante brave persone.

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