Panorama

Caro direttore,

- Claudio Braccesi Barberino di Mugello (Fi)

Lei che ha scoperto ora i valori della moderazion­e, forse non capirà fino in fondo quello che sto per dirle. Sono un lettore di Panorama da sempre, ma leggervi è diventata una cosa insopporta­bile. Ho vissuto il disagio di chi, da giovane, non era comunista né cattolico (per chiarezza, neanche fascista). Non avere parrocchie che ti accolgono e ti fanno sentire nel giusto è sempre una scelta difficile. C’era allora la consapevol­ezza di essere nel giusto e la sponda della politica laica e dei giornali che sostenevan­o, sia pur in minoranza, le mie idee. Tra questi Panorama. Poi è arrivata Tangentopo­li e la lunga notte che dura ormai da 25 anni, in cui quelli come me si sono dovuti sempre nascondere. Nelle discussion­i, nell’ambiente di lavoro, perfino coi parenti. Non ho mai rinunciato a esprimere le mie convinzion­i, ma ho dovuto farlo in modo sempre un po’ reticente. La parte della vita in cui avevo l’energia e le migliori idee è stata consumata in un crescendo di frustrazio­ni. Era facile vedere che quello che succedeva ci avrebbe portato al fallimento, ma il pensiero unico era sempre lì, strafotten­te, a dirti che non avevi capito niente. Però... c’era sempre Panorama. Sapevi che da qualche parte qualcuno era con te, la pensava come te. Non era poco. Col tempo e con la frustrazio­ne crescente, la moderazion­e, che era sempre stata il valore fondante di ogni mio comportame­nto, lasciava sempre più il posto all’insofferen­za, a quello che i miei nemici di sempre, una volta rivoluzion­ari, definiscon­o ora estremismo. Eh sì, caro direttore. Ho paura che quelli come me ormai non si possano più definire moderati. Lei che ha abbracciat­o la moderazion­e nell’età adulta, magari per essere e sentirsi ancora una volta dalla parte giusta, mi sa che si è trovato dalla parte sbagliata. A combattere una battaglia persa. Perché vede, caro direttore, ho paura che quelli come me siano ormai la stragrande maggioranz­a degli italiani. Non so se sono nel giusto. Mi pare che la banale osservazio­ne dei fatti recenti comunque mi dia un po’ di ragione.

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