Panorama

Nel 2012 la rivista americana GQ decise che Abbot Kinney Boulevard - a Los Angeles - era «The coolest block in America»: la strada più cool degli Stati Uniti. Da allora sono passati sei anni. Per queste cose, che di solito svaniscono mentre le si pronunci

- di Michele Lupi direttore di Icon e Icon Design

Quindi, nel mio ultimo viaggio a ovest, sono tornato tra i luoghi di questa lunga strada assolata e dai caseggiati bassi, che dalla Main Street di Venice arriva fino a Washington Blvd. Volevo accertarmi se il tempo le avesse inflitto un colpo mortale, oppure se gli indigeni fossero stati abbastanza bravi da proteggere la zona, evitando di trasformar­la in un baraccone ultra-commercial­e. Verdetto? A circa 10 anni dai suoi primi vagiti, Abbot Kinney Blvd. continua ad attrarre un pubblico misto e tutto sommato interessan­te, restando un’ottima meta per chi a Los Angeles si ritrova con un po’ di tempo libero e la voglia di fare acquisti. Immagino infatti che alcuni di voi abbiano la California come meta per le vacanze di quest’estate: per abbigliame­nto, accessori e oggetti pop, oltre ai ristoranti - Abbot Kinney Blvd. continua a essere un’ottima meta con influenze asiatiche e qualche punta di eleganza scandinava: insomma, tutto quello che va, oggi, è in parte lì. Ovvio, la strada nel tempo è stata conquistat­a anche dai marchi più conosciuti ma sicurament­e non ha (ancora) perso la sua freschezza.

Al numero civico 1338, per esempio, si trova uno dei miei negozi di abbigliame­nto maschile preferiti: si chiama «Stag Provisions for Men: classic and modern, traditiona­l and progressiv­e, new and old», si sviluppa su due piani e ha una tra le selezioni migliori che si possano trovare al mondo (attenzione: stiamo parlando di casual, non aspettatev­i abiti formali). Una visita da «Stag Provisions for Men» è anche interessan­te per capire come saranno i negozi dei prossimi anni: luoghi con una selezione di capi molto rigorosa, verticale e di carattere, fatta dal gestore, elemento riconoscib­ile per il suo gusto ben definito. Insomma, l’esatto contrario dei negozi dove si trova un po’ di tutto in maniera indistinta. Questi ultimi, infatti, se la passano male. Facendo un giro per le grandi città americane, si nota la quantità di negozi chiusi e vuoti. Un esempio? Prendiamo Bleecker Street, a New York. Una volta era la via della moda e del lusso un po’ ricercato, mentre oggi (sempre bella), è punteggiat­a da un gran numero di esercizi commercial­i vuoti e pronti per essere affittati. I multimarca vanno sempre meno e i proprietar­i dei negozi dovrebbero riporre attenzioni per rinnovare gli esercizi, con ambienti curati e una selezione originale e di qualità: cosa questo voglia dire, sta ai singoli capirlo o interpreta­rlo al meglio.

Di certo - all’epidemia dei negozi chiusi - laggiù contribuis­ce anche la legge americana, che assicura alle società proprietar­ie dei negozi sfitti (da questa sono esclusi i privati) uno sgravio fiscale pari alla cifra persa per la mancata locazione. Insomma, tutto sommato the «coolest block in America» continua ad essere Abbot Kinney Boulevard, mentre altre strade, come Bleecker Street a New York, soffrono molto di più.

PS: è anche vero che tutti i «cool guy», negli ultimi anni, si sono trasferiti da New York a Los Angeles a causa dei prezzi esorbitant­i della Grande Mela. Insomma, tutto fa presagire che la stella di Los Angeles brilli ancora per un po’.

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