Sace sostiene il Made in Italy aprendo un ufficio a Shanghai
Sace Simest accelera sulla Cina e apre un nuovo ufficio a Shanghai. L’obiettivo del polo dell’export credit italiano di Cassa depositi e prestiti è sostenere l’export e la crescita delle imprese italiane in Cina, oltre 1.700 secondo gli ultimi dati, e le jointventure italocinesi nel progetto Belt and Road lanciato dal presidente cinese Xi Jinping nel 2013, per la connessione infrastrutturale euroasiatica. «Ritenevamo fosse arrivato il momento di una presenza diretta in Cina. Penso che questo sia un momento particolarmente opportuno per questa scelta» ha dichiarato il presidente del gruppo, Beniamino Quintieri. «La Cina diventerà il primo mercato al mondo in termini di import ed export ed è un mercato nel quale le nostre imprese potranno esportare sempre di più», ha proseguito Quintieri. «È un mercato che diventa sempre più sofisticato e difficile e occorre essere vicini alle imprese con strumenti finanziari. La seconda ragione» ha proseguito «è data dal momento politico. La Cina sta dando segnali importanti di apertura verso il mondo: non è solo un Paese che esporta, ma che vuole dare segnali di maggiori aperture alle imprese che vogliono investire, e ai mercati finanziari. Alla luce di questi sviluppi, una maggiore collaborazione con il sistema finanziario locale diventa sempre più possibile». L’ultimo a ribadire l’impegno, in ordine di tempo, è stato il ministro del Commercio di Pechino, Zhong Shan, dalle colonne del Quotidiano del Popolo, il giornale più importante del Paese, ma già al forum di Boao dell’aprile scorso, lo stesso Xi aveva rassicurato gli investitori sulle intenzioni di Pechino. A rendere la Cina sempre più interessante per le imprese che puntano all’internazionalizzazione ci sono, poi, i numeri del mercato interno: dal 2015 la classe media cinese ha superato, nei numeri, il ceto medio statunitense, e l’attenzione dell’Italia è cresciuta. L’interscambio tra i due Paesi ha generato 42 miliardi di dollari nel 2017 (+9,2 per cento sul 2016), con un aumento delle esportazioni italiane del 22 per cento rispetto all’anno precedente, a quota 13,5 miliardi di euro. Il trend è destinato a durare, secondo cifre diffuse dalla stessa Sace Simest: entro fine 2018 il polo dell’export credit italiano prevede un aumento del 12,3 per cento, mentre per i tre anni successivi la crescita media è vista all’8,8 per cento in media. (Eugenio Buzzetti)