LETTERE AL DIRETTORE
Gentile direttore,
nell’ultimo numero di Panorama si afferma che il 51 per cento delle madri lavoratrici si affida ai nonni in Italia per la gestione dei figli. Mi permetto in qualità di medico pediatra del territorio da oltre 35 anni di dissentire. La realtà in Veneto non è così. Contrariamente a quanto affermato nella mia regione, ma direi nell’intero Nordest, la stragrande maggioranza dei bambini sotto i tre anni, (almeno l’80-90 per cento) viene affidata dalle famiglie agli asili nido e alle sezioni «primavera» delle materne, pubbliche o private.
Lo vediamo bene noi pediatri che iniziamo a visitare i piccoli per le cosiddette malattie di comunità (raffreddori, influenze, gastroenteriti, etc.) in età sempre più tenera. Aggiungo, come conseguenza, che il calo della natalità non è pertanto attribuibile, come dicono spesso i media, alla mancanza di servizi per l’infanzia.
Beatrice Siviero
Dire che i nonni si occupano dei loro nipoti non vuol dire che siano i soli a farlo. Piuttosto c’è da interrogarsi: ma noi genitori siamo gli ultimi a occuparci dei figli?
Gentile direttore,
le opere complesse non collassano mai all’improvviso, se non per eventi esterni particolari come un sisma. Mandano segnali con settimane, a volte mesi, di anticipo. Ecco perché è possibile conoscere da un solo luogo lo stato statico e dinamico (e quindi il grado di affidabilità e sicurezza) di tutti i ponti e viadotti in Italia.
La tecnica, non particolarmente costosa, è nota da decenni e si chiama «manutenzione predittiva». Vedi per esempio
Structural vibration and damage oppure Identification of Structural Damage Based
on Vibration Response. Il controllo avviene in automatico attraverso un sistema di sensori e può essere affidato a pochi specialisti di elevatissima professionalità. Ing. Gianfranco Capponi
Il ponte delle spie accese.
Direttore,
faccio un gioco: provo a immaginare cose che potrebbero trovare riscontro nella realtà di questa nostra Italia.
Quattro giovani, forti delle loro professionalità acquisite per tradizioni familiari o per studi specifici, decidono di intraprendere una attività legata alla produzione vinicola. Sarà un calvario costellato da un susseguirsi di mille difficoltà e ostacoli legati alla burocrazia, ai vincoli bancari, alle agevolazioni previsti dalle leggi ma che si concretizzano solo dopo tempi biblici, ecc. Alla fine, dopo alcuni anni e superati momenti di sconforto e delusione, giunti alla fase di produzione dovranno ancora affrontare i problemi legati alla commercializzazione.
Altri quattro giovani, privi di esperienza e professionalità, seguendo il consiglio di un politico o di un prete loro amico, creano una onlus, e così viene loro assegnata una azienda confiscata alla mafia. Nell’arco di pochi mesi sono già operativi ed il loro prodotto, anche se di mediocre qualità, andrà a ruba grazie alla dizione sull’etichetta «vini prodotto da una cooperativa giovanile senza fine di lucro presso un’azienda confiscata alla mafia».
Altro esempio immaginario. Un gruppo di giovani amanti della prosa vorrebbero metter su un teatro amatoriale ma dopo vani tentativi desisteranno per le difficoltà incontrate. Anche stavolta, altri giovani per perseguire lo stesso fine creano un circolo privato o un centro sociale. L’amministrazione locale darà a questi ultimi un locale e arredi. Basterà attaccare alla porta un cartello «Privato-vietato l’ingresso ai non soci» e avviare l’attività. Come guadagnare con gli spettatori? Nessun problema, basterà all’emissione del biglietto unire la tessera di socio!
Questi miei due esempi «immaginari» non vanno contro regole e leggi. Anzi, rispettano quelle regole e quelle leggi che consentono a un ligio maresciallo delle Guardia di finanza di sanzionare il droghiere che regala una caramelle al nipotino ma non di intervenire sulle prestazioni effettuate da un artigiano socio della «banca del tempo».
Angelo Zavagno (Ragusa) Sulle nostre corsie preferenziali c’è sempre la coda.
Caro direttore,
sono uno dei tanti medici della mente in pensione. Da giorni si parla dell’ultimo caso di molestie nel mondo dello spettacolo con le accuse ad Asia Argento per aver costretto a un rapporto sessuale un attore diciassettenne. La gente comune abituata a vedere esaltati in tv e sulla carta patinata questi personaggi rimane sbalordita, per non dire sgomenta. Generalizzare è sbagliato ma ci sarebbe da concludere che nel mondo dello spettacolo e in particolare in quello del cinema succede di tutto e di più.
Salvatore Sisinni
Io ho l’impressione che di tutto e di più succeda ovunque. Nel mondo della spettacolo ogni cosa si ingigantisce. E si riesce a far diventare spettacolo anche le molestie svelando in alcuni casi l’ipocrisia di alcune vittime e di alcuni accusatori. Ipocrisia che non fa distinzione di sesso.
Gentile direttore,
l’articolo dal titolo Mogherini ora cerca lavoro pubblicato da Panorama la settimana scorsa contiene alcune inesattezze che è doveroso rettificare. Federica Mogherini già mesi fa ha declinato proposte per una sua candidatura europea il prossimo anno, così da poter portare a termine con dedizione totale fino al 31 ottobre 2019 il suo mandato di Alto rappresentante e vicepresidente della Commissione.
Non sta quindi cercando nessun lavoro, né ha obiettivi politici o istituzionali in Italia o all’estero che non siano quelli strettamente legati all’esercizio del mandato attuale e unicamente per la sua durata.
Sabrina Bellosi Consigliere per la stampa dell’Alto rappresentante Federica Mogherini