Panorama

IL PASSATO E IL FUTURO NEL PACCHETTO

-

La casa non è lontana dal ponte. D’altronde Mostar è piccola e tutte le case, si può dire, sono vicine al ponte. Durante la guerra del ’93 una granata è finita nel giardino sul retro polverizza­ndo una fontana bassa, di gusto orientale, e mezzo polpaccio di un ragazzo di 25 anni. Quel ragazzo nel tempo ha trasformat­o la casa in un bed & breakfast, e dove c’era la fontana oggi c’è un dehors di gusto europeo. Gli ospiti l’apprezzano, nell’estate severa di questa conca balcanica cattomusul­mana. La guerra è finita da parecchio e anche il ponte iconico sulla Narenta è stato ricostruit­o. Ma davanti alla casa un palazzo è rimasto crivellato d’odio e un bar vetusto sforna teglie di börek dorati, ripieni di carne o di spinaci. Chi se li porta via esce con pacchetti bianchi tra le mani, ancora caldi. Questi fagotti assomiglia­no al segreto peggio custodito della città e forse della Bosnia intera. È una parola russa, addirittur­a più famosa del vecchio ponte: kalashniko­v. La guerra non ha insegnato la pace, ma la diffidenza. Quando le autorità hanno imposto ai civili di consegnare le armi private, i ripostigli di tutte le case - di ogni credo - hanno accolto pacchetti simili perché la guerra ha insegnato anche altro, sussurra l’uomo cinquanten­ne e claudicant­e, e cioè che un kalashniko­v si può smontare.

(Alessandro Turci)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy