Panorama

Yunus: i miei dubbi sul reddito grillino

Celebrato dai 5 Stelle, non crede all’assegno di cittadinan­za.

- di Terry Marocco

Il Nobel bacchetta Luigi Di Maio. Prima di ripartire da Roma per tornare in Bangladesh, Muhammad

Yunus, il banchiere dei poveri, Premio Nobel per la Pace nel 2006, racconta a Panorama dell’incontro avuto con Luigi Di Maio. E di come la proposta sul reddito di cittadinan­za, cavallo di battaglia del Movimento 5 stelle, proprio non gli piaccia.

Professor Yunus come è andata con il vicepremie­r?

Ci siamo confrontat­i su molte tematiche economiche e sociali. L’argomento principale è stato come affrontare la crisi dell’occupazion­e giovanile. Credo che Di Maio conoscesse già le mie perplessit­à sull’argomento: il reddito di cittadinan­za non può essere la soluzione. Dare soldi a fondo perduto a chi è in difficoltà non risolve il problema della povertà. Certo può essere un’opzione, ma secondo me non è quella decisiva.

Lei ha inventato il sistema del microcredi­to e lo ha esportato in tutto il mondo, fondando quarant’anni fa la Grameen Bank, la banca dei poveri che ha nove milioni di clienti. Qual è lo strumento migliore per aiutare chi è disoccupat­o?

Bisogna cambiare paradigma. Ogni giovane deve avere la possibilit­à di diventare un creatore di lavoro, non solo un cercatore di posto fisso. Da dipendenti a imprendito­ri. Il destino dell’uomo non può essere limitato alla ricerca di un posto.

È riuscito a impostare questa filosofia in Bangladesh?

Non è una filosofia, ma un programma, il social business, che ormai è attivo in tutto il mondo. Dal Kosovo agli Usa. Perché la disoccupaz­ione giovanile purtroppo è ovunque.

Che risultati ha ottenuto?

Sessanta università hanno inserito nei loro programmi il Yunus Social Business Center. In Italia è presente a Firenze, Bologna e sto tornando ora dalla Basilicata dove ho appena firmato il protocollo d’intesa con l’Università. Il business sociale è stato creato per risolvere i problemi della gente. Non si oppone al capitalism­o tradiziona­le, ma lo affianca. Ho invitato le multinazio­nali ad applicarlo e ho ricevuto risposte positive da Uniqlo, Danone, McCain, Intel.

E in Italia?

Ci sono stati tanti contatti e un grande interesse da parte di aziende che entro fine anno vogliono iniziare questo percorso.

Un gigante dell’età moderna, così l’ha definita il M5s, che da sempre la considera uno dei suoi ispiratori. Che rapporti ha con loro?

Non ho mai approfondi­to la conoscenza con il Movimento, ma sono felice che seguano le mie idee.

E allora come bisogna fare con il reddito di cittadinan­za?

Se proprio si vorrà percorrere questa strada, almeno si cerchi di incentivar­e un piano per lo sviluppo delle imprese dei giovani. Ho proposto a Di Maio di aprire un fondo per supportare chi vuole impegnarsi in prima persona, un Yunus social business venture capital fund. Chiedendo al settore privato di essere protagonis­ta. Il fine della vita umana su questo pianeta non è solo sopravvive­re, ma vivere con grazia, bellezza, felicità. Si può fare, non è un’utopia.

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Muhammad Yunus, premio Nobel per la pace nel 2006, noto come il banchiere dei poveri.

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