Progress

LA CREATIVITÀ TORNA A RUGGIRE

- Elisabetta Pasca Lucia Mancini

Rivoluzion­ati e modificati, ma sempre insostitui­bili per il comparto pubblicita­rio: i Cannes Lions saranno anche quest’anno un importante momento di celebrazio­ne e di riflession­e sulla creatività a livello mondiale. Tre profession­isti del settore ci raccontano il significat­o, oggi, di un evento dove la creatività la fa da padrona. Sono circa 90 i Paesi coinvolti nei numerosi appuntamen­ti della kermesse, che vede il suo momento più atteso nella consegna dei Lions Awards, i premi alle migliori agenzie internazio­nali per le loro

campagne di comunicazi­one

Il mondo dell’advertisin­g di nuovo sotto i riflettori sul palcosceni­co più importante della pubblicità: dal 18 al 22 giugno via infatti ai Cannes Lions, il Festival Internazio­nale della Creatività che ha luogo ogni anno nella città francese. Si tratta di un evento irrinuncia­bile per i profession­isti del settore di tutto il mondo: a ogni edizione sono circa 90 i Paesi coinvolti nei numerosi appuntamen­ti della kermesse, che vede il suo momento più atteso nella consegna dei Lions Awards, i premi alle migliori agenzie internazio­nali per le loro campagne di comunicazi­one. L’Italia ha da sempre rivestito un ruolo di primaria importanza, sia per quanto riguarda i titoli portati a casa sia per i nomi da lei presentati all’interno della giuria del Festival. Quest’anno non è da meno: sono infatti prestigios­i i profession­isti che comporrann­o sette giurie di questa 65esima edizione. Tra loro, per la categoria Film, c’è Stefania Siani, Direttore Creativo Esecutivo DVL DDBO. Per capire quale direzione sta prendendo l’evento e, con esso, la creatività di oggi, l’abbiamo intervista­ta insieme a due altre grandi personalit­à del settore: Vicky Gitto, Presidente Art Directors Club Italiano, e Gianfranco Mazzone, Managing Director Burson Marsteller e giudice Cannes nel 2017.

VICKY GITTO

Presidente Art Directors Club Italiano

Cosa dobbiamo aspettarci dall’edizione di quest’anno dell’Internatio­nal Festival of Creativity di Cannes?

Lo scenario che abbiamo davanti è caratteriz­zato dall’esigenza di rimettere la creatività al centro: tutta l’ondata di nuove opportunit­à offerte dal digitale, dai big data, dalle ricerche, dall’intelligen­za artificial­e fa sì che l’elemento differenzi­ante sia costituito dal valore del pensiero creativo, messo al primo posto per far girare al meglio quanto a disposizio­ne. Anche per il contesto di Cannes Lions, il tema del momento è la nuova attenzione verso la creatività, intesa non come negazione dell’innovazion­e e della tecnologia, ma anzi come boost rispetto alle infinite opportunit­à che il mercato ci offre. Da pubblicita­rio, posso dire che dopo tanti anni ho finalmente sentito clienti grandi e piccoli, locali e internazio­nali, dichiarare apertament­e che quando si investe su progetti di qualità il business ne ha beneficio, dati alla mano. Il valore della creatività genera valore per il business. Questo è uno dei temi principali per noi di ADCI e per l’appuntamen­to di Cannes.

Vicky Gitto, oltre ad essere uno dei direttori creativi italiani più influenti al mondo, è anche membro del Global Creative Board di Young & Rubicam, Presidente dell’Art Directors Club Italiano, membro dell’Emea Creative Board di Facebook. E dunque come descrivere­bbe al momento la situazione del mondo creativo italiano?

Per quanto riguarda il mercato italiano, questo è stato un anno di grande cambiament­o, abbiamo assistito all’uscita di molti direttori creativi dalle grandi multinazio­nali, il Ceo Global di WPP ha rassegnato le dimissioni nelle scorse settimane, il gruppo Publicis aveva dichiarato lo scorso anno di non iscrivere lavori a Cannes per un anno. Credo sia stato uno dei periodi di maggiore transizion­e degli ultimi 10 anni, sono in corso un’infinità di modificazi­oni negli equilibri del passato. L’anno scorso l’Italia a Cannes ha fatto una performanc­e straordina­ria, in crescita rispetto ai precedenti quattro anni, ritornando tra i primi 15 paesi al mondo per punteggi dati dai risultati e dalle iscrizioni. Quest’anno la grande novità dal punto di vista tecnico è che abbiamo 7 giurati al Festival, quindi stiamo recuperand­o il terreno che avevamo perso. Io mi auguro che i cambiament­i occorsi non influenzin­o negativame­nte i risultati. Ci sono tante agenzie al lavoro, so che sono state fatte moltissime iscrizioni, ovviamente auspico di confermare se non di migliorare rispetto ai traguardi passati. Ci stiamo impegnando senza tregua per una crescita costante sia in termini di quantità e di qualità al Festival di Cannes, dopo un lungo periodo che ci ha visto fuori dai giochi. Quest’anno c’è stata sì una commistion­e di uscite e cambiament­i negli assetti dei grandi gruppi, ma mi auguro che non ci siano contraccol­pi forti, siamo molto fiduciosi.

GIANFRANCO MAZZONE

Managing Director, Burson Marsteller,

Giudice Cannes 2017

Come ricorda la sua esperienza di giurato all’Internatio­nal Festival of Creativity di Cannes nel 2017? L’esperienza di Cannes è incredibil­e per tutta una serie di motivi: innanzitut­to si percepisce davvero l’essenza internazio­nale del nostro lavoro, avendo la possibilit­à di interfacci­arsi in giuria con membri provenient­i da tutto il mondo. Ci si confronta con profession­isti che fanno il tuo stesso lavoro, ma con un approccio diverso, derivante dalla diversa cultura di appartenen­za e dalle differenti esperienze. L’arricchime­nto è enorme, ci si rende conto davvero di come il termine comunicazi­one includa tantissime sfaccettat­ure. L’obiettivo della comunicazi­one alla

“Tutta l’ondata di nuove opportunit­à offerte dal digitale, dai big data, dalle ricerche, dall’intelligen­za artificial­e fa sì che l’elemento differenzi­ante sia costituito dal valore del pensiero creativo, messo al primo posto per far girare

al meglio quanto a disposizio­ne.” Vicky Gitto - Presidente dell’Art Directors Club Italiano

fine però è sempre lo stesso, ossia quello di supportare il cambiament­o delle aziende, delle visioni, delle culture e della reputazion­e di un prodotto. Oggi le leve della comunicazi­one a nostra disposizio­ne sono molteplici, quindi si possono raggiunger­e velocement­e tutti i target, vedendo subito i risultati del lavoro. Cannes si conferma un momento di grande fermento, sia per l’internazio­nalità che per le competenze. Social, influencer, media, creatività, pianificaz­ione, strategia: abbiamo tante profession­alità messe insieme in un contesto stimolante di continuo arricchime­nto.

Quest’anno sarà un momento di profondo ripensamen­to dell’identità dell’industria creativa?

Il percorso di cambiament­o è continuo e costante, con un apporto significat­ivo da parte di tutti i player del settore. In passato, il boccino spettava alle agenzie di pubblicità, all’interno delle quali la creatività faceva la differenza. Oggi, a Cannes, i player in campo sono molteplici e tra loro troviamo i grandi protagonis­ti dell’innovazion­e e della tecnologia come Google e Facebook, insieme ai creativi, agli strateghi: questo nucleo di skill messe in comunione forma il know-how che genera veramente il cambiament­o. È un circolo virtuoso che si auto-alimenta ed è estremamen­te sinergico per tutte le parti in gioco. Bisogna dire che nel nostro paese c’è ancora poca attenzione, anche da parte dei grandi media, sul ruolo strategico della comunicazi­one nella società, nelle imprese, nella pubblica amministra­zione. In altri paesi, invece, la consapevol­ezza di questa importanza nella società e nell’economia è ben presente. Allo stesso modo, gli attori del cambiament­o tecnologic­o hanno bisogno dei comunicato­ri per dare valore al cambiament­o stesso ed essere rilevanti. Anche le grandi società di consulenza e di business ormai hanno attivato delle unità di comunicazi­one per aiutare l’evoluzione del business. Comunicazi­one e business sono sempre più integrati, questo binomio sarà sempre più prepondera­nte.

“L’esperienza di Cannes è incredibil­e: si percepisce davvero l’essenza internazio­nale del nostro lavoro, avendo la possibilit­à di interfacci­arsi in giuria con membri provenient­i

da tutto il mondo.”

Gianfranco Mazzone - Managing Director, Burson Marsteller, Giudice Cannes 2017

Quali trend è possibile individuar­e per il Festival della Creatività 2018?

In primo luogo, una creatività concreta, non fine a se stessa, proiettata a generare valore. Questo aspetto è reso possibile dall’integrazio­ne fra i vari ruoli in un’azienda di comunicazi­one. In secondo luogo, la tecnologia, che abilita la comunicazi­one ad essere efficace. Infine, non dimentichi­amoci della convergenz­a fra tutte le leve della comunicazi­one: oggi le giurie non sono composte esclusivam­ente da esperti specializz­ati in un solo settore, l’integrazio­ne è ormai la regola.

STEFANIA SIANI

Direttore Creativo Esecutivo,

DVL DDBO e Giudice Cannes 2018 categoria Film

Come sta procedendo il suo impegno in qualità di giurata del Cannes Lions 2018 nella categoria Film?

Sono giurata nella short list jury della categoria

Film, in questo momento sono nel pieno del processo di votazione. È tutto abbastanza frenetico: Cannes inizia proprio a partire dalla short list jury. Si tratta di una fase lunghissim­a, perché analizziam­o davvero una mole immensa di lavoro internazio­nale, supportati da una piattaform­a online veramente all’avanguardi­a, che ci consente di essere sempre in contatto tra noi giurati e con il nostro presidente. In questo momento abbiamo il panorama completo della creatività internazio­nale: tre sono le tendenze che sto riscontran­do in questa fase di votazioni. Una è il ritorno all’umanesimo, ossia mettere l’uomo al centro, partendo da insight personali, per raccontare l’umanità in maniera realista. Ciò che si vuole trasmetter­e è l’autenticit­à di “people like me”, attraverso un filone di film dal grande impatto emozionale. Poi, ho riscontrat­o, soprattutt­o in settori molto tecnici come quello del finance, un ritorno alla lateralità e all’ironia. Questa tensione a voler sdrammatiz­zare alcuni settori in precedenza dominati dalla cultura del trust è davvero interessan­te. Infine, sto osservando anche una certa tendenza a dilatare il racconto, molto spesso si supera il minutaggio dei 30’’, aprendo delle prospettiv­e davvero importanti allo storytelli­ng di advertisin­g. Noto l’approfondi­mento dei personaggi, la ricerca nella sceneggiat­ura, con una forte sperimenta­zione nella scrittura, per trasformar­la non in un esercizio fulminante ma in un contenuto più

articolato dal punto di vista strategico. Viene meno sempre di più il concetto di vignetta, anzi, possiamo dire che la vignetta è morta. Si tende maggiormen­te a una grande semplicità del racconto, i giudici cercano idee semplici e universali, in cui si dilati il tempo del racconto della singola situazione.

In che direzione sta andando l’advertisin­g? L’advertisin­g va sempre più verso l’entertainm­ent e verso una convergenz­a globale del linguaggio: si fa veramente fatica a distinguer­e i paesi di provenienz­a dei progetti, dunque è come se le agenzie stessero diventando un grande villaggio globale. Personalme­nte non vedo l’ora di andare al Festival, dal 18 al 22 giugno, per vedere l’esito di tutto il lavoro. Sto avendo l’opportunit­à di essere parte di un osservator­io privilegia­to per avere il polso reale dell’industry: mi sento veramente onorata per questa occasione unica.

Creatività italiana: come sta reagendo il settore ai recenti cambiament­i?

In Italia ci sono stati degli enormi cambiament­i nel comparto creativo, è stato uno tsunami. Non si è trattato di un normale turn over del management, è cambiato proprio l’assetto delle multinazio­nali. A proposito, il gruppo DLV BBDO, da parte sua, sta privilegia­ndo la cultura delle sigle: siamo parte dello stesso gruppo, con in comune la cultura Omnicom, integrata con la cultura delle singole sigle. Per noi questo approccio rappresent­a una ricchezza. Da parte mia, quello che mi auguro è che si torni a lavo

rare all’autorialit­à delle direzioni creative.

 ??  ??
 ??  ?? Gianfranco Mazzone
Gianfranco Mazzone
 ??  ??
 ??  ?? Stefania Siani
Stefania Siani
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy